Dal caos alla legge

ilana“In quel tempo non c’era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio.” Questa frase, che troviamo spesso nel libro dei Giudici, mi ha sempre colpito: secca e lapidaria allude a un mondo caotico in cui le tribù si facevano spesso giustizia da sole. Il testo ce lo racconta così, varie volte, con il medesimo inciso. Un “tormentone” che in due parole descrive uno scenario di estrema decadenza. Un popolo ha bisogno di un leader non tanto per trovare l’uomo forte, ma per dar vita a un governo che garantisca il senso di giustizia come aspirazione e fondamento contro il libero arbitrio (non quello nobile, si intende…) Qui, gli atti illeciti e criminali vengono puniti. Dove il governo non esiste invece, non solo il crimine è possibile, ma l’ingiustizia è assicurata.

Ilana Bahbout

(4 luglio 2014)