…malessere
Quanti hanno nei giorni scorsi continuato a sostenere sul social network che Mohammad Abu Khdeir era stato assassinato dai suoi perché omosessuale, nonostante tutte le voci di prudenza che venivano da Israele, hanno trovato conforto ieri pomeriggio, dopo la notizia dell’arresto dei sei ebrei del gruppo estremista ultranazionalista, nel confronto tra la giustizia israeliana e quella palestinese: vedete che sono stati subito arrestati, scrivono, e invece i palestinesi… E’ uno scarso conforto. Il confronto con chi agisce come noi non ci giustifica né ci ha mai giustificato. Questo assassinio rivela uno stato profondo di malessere di una parte della società israeliana, fatto di odio, razzismo, volontà di rappresaglia, paura. E’ un brutto modo di sentire ed è un veleno che corrode nel profondo singoli e collettività. Speriamo che la democrazia israeliana abbia la forza di reagire e di ritrovare l’uso della ragione e la conoscenza di ciò che è bene e di ciò che è male. In questo abisso di dolore, me lo auguro con tutto il cuore.
Anna Foa, storica
(7 luglio 2014)