Consiglio UCEI con il cuore rivolto a Israele

Il cuore e la mente rivolti a Israele con l’obiettivo di fornire un solido supporto all’opinione pubblica per una reale comprensione dei fatti e delle diverse responsabilità. La ridefinizione dei propri assetti interni, la crescita della raccolta dell’Otto per Mille, la sfida di proiettarsi nella società con nuove iniziative a beneficio della collettività tra i molti temi sollevati in occasione dell’ultima riunione del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Roma.
Ad aprire la seduta, accanto al Presidente dell’Unione Renzo Gattegna, l’Ambasciatore di Israele in Italia Naor Gilon, come simbolica riaffermazione dell’imprescindibile fratellanza e la comunanza di destini “che lega gli ebrei italiani allo Stato di Israele”.
Incalzato dalle molte domande dei Consiglieri, l’ambasciatore ha tracciato una panoramica sugli ultimi accadimenti e rassicurato sull’impegno del governo per garantire la sicurezza dai propri cittadini e nella lotta senza quartiere al terrorismo. Tra gli argomenti affrontati la debolezza del movimento integralista Hamas, oggi isolato all’interno dello stesso mondo arabo e quindi meno condizionabile da agenti esterni; i successi della difesa antimissile Iron Dome che ha permesso di sventare numerosi attacchi lanciati dalla Striscia di Gaza verso le principali città; la diversa concezione del valore della vita messa in campo dall’esercito israeliano e dalla leadership di Hamas, specializzatasi nell’utilizzo di scudi umani per difendere i propri armamenti.
Alla vigilia della missione del ministro degli Esteri Federica Mogherini in Israele, l’ambasciatore si è inoltre soffermato sui rapporti diplomatici tra i due paesi e ha poi espresso preoccupazione per la crescita di episodi di antisemitismo nell’intero continente europeo. Episodi che, ha spiegato, troverebbero un humus particolarmente favorevole nelle comunità islamiche fondamentaliste.
Il Consiglio UCEI ha approvato e dato diffusione a un documento a tutela del diritto dello Stato di Israele all’autodifesa contro chi minaccia, con modalità inaccettabili, la sua stessa esistenza. “Il Consiglio – si legge nella nota – condanna con forza qualsiasi narrazione dei fatti che non riconosca a Israele il diritto alla difesa dei propri cittadini minacciati da nemici, come Hamas, che propugnano nei loro atti ufficiali la sua distruzione. Le comunità ebraiche italiane e i loro rappresentanti sono fortemente in ansia per il continuo lancio di razzi su Israele e per l’escalation di violenza sotto gli occhi di tutti”.
Hamas rappresenterebbe quindi un pericolo non solo per Israele, ma per tutti quei palestinesi che vedono frustrate le loro aspirazioni di serenità e democrazia: “Libertà e valore della vita contro terrorismo e cultura della morte. È la dicotomia di un conflitto nelle cui pieghe – si afferma – possiamo leggere la sfida di tutto il mondo democratico a difesa dei propri elementi fondanti e nella costruzione di un futuro che sia nel segno del pluralismo, del dialogo, della pacifica convivenza tra popoli e culture”. Un punto ineludibile sul quale, ha sostenuto il Consiglio, ferma e autorevole deve alzarsi la voce di chi ha ricevuto incarichi di rappresentanza dai propri elettori. Il tutto, con la consapevolezza che il pericolo che incombe sullo Stato ebraico è un pericolo che riguarda l’umanità intera e il sistema di certezze che le società democratiche sono riuscite a costruire a prezzo di grandi sacrifici e sofferenze. “Non è nostra intenzione sovrapporci alle legittime rappresentanze dello Stato di Israele. Tuttavia, consapevoli della complessità di questo momento – hanno concluso – condanniamo fortemente chi, nel mondo dell’informazione, mistifica i diversi rapporti di causalità del conflitto per offrire al pubblico un’immagine distorta di Israele”.
Tra i momenti più significativi della seduta una valutazione delle possibilità dell’ente di veder realizzati i propri progetti in campo formativo, pedagogico e culturale anche alla luce della graduale crescita della raccolta dell’Otto per Mille registrata anche quest’anno. Approvazione unanime per il bilancio consuntivo per il 2013 è arrivata dal Consiglio, così come un riconoscimento per il lavoro realizzato in questo senso dall’assessore al Bilancio Noemi Di Segni.
Il presidente Gattegna è passato quindi a esaminare la situazione a seguito delle dimissioni rassegnate negli scorsi mesi da otto esponenti romani. Già nella riunione del Primo maggio il Consiglio aveva proceduto con l’integrazione di tre candidati primi dei non eletti alle elezioni del giugno 2012 (Ugo Di Nola, Ronny Fellus, Emilio Nacamulli). Per quanto concerne le cinque posizioni ancora scoperte, il Consiglio ha deliberato di procedere per cooptazione, invitando la Giunta UCEI a svolgere alcune verifiche finalizzate a proporre ai vertici dell’Unione una rosa di candidati e a confrontarsi anche con il Consiglio della Comunità di Roma. Un ruolo di supporto in questa fase di mediazione potrà essere svolto dal rabbino capo Riccardo Di Segni.
Prima di confermare questo orientamento i Consiglieri avevano fra l’altro analizzato, rigettandone le deduzioni, il contenuto di un parere giuridico prodotto dal presidente della Comunità di Roma, secondo il quale il Consiglio si troverebbe attualmente in una condizione di illegittimità derivante dalla sua incompletezza. Il Presidente dell’Unione, nella sua relazione di apertura, anche sulla base del parere del professor Giuseppe Di Chio, ha confermato la totale legittimità degli organi dell’Unione che stanno operando nella pienezza dei propri poteri.
Tra i progetti che hanno ricevuto l’apprezzamento dei Consiglieri UCEI, anche nuove iniziative relative alla formazione rabbinica, alla lotta all’antisemitismo e alla sviluppo di una cultura del dialogo nelle scuole.
Per quanto concerne la difficile situazione finanziaria della Comunità di Milano, il Consiglio dell’Unione ha confermato l’orientamento a destinare una quota di mezzi finanziari al sostegno della scuola comunitaria, a condizione che venga elaborato e presentato un piano articolato di risanamento e di rilancio. Un piano che veda il coinvolgimento delle realtà locali in una logica di cofinanziamento. A fronte dell’andamento positivo della raccolta Otto per mille è stato in ogni caso possibile mettere a disposizione un finanziamento straordinario.
Adam Smulevich