Setirot – Case rampicanti

jesurumVisito la bella mostra romana “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica”, mi fermo davanti a un olio di Eva Fischer, è del 1960 e si intitola “Case rampicanti”. Mi colpisce perché mi fa venire in mente il “mio” ghetto di Venezia. Ripenso a una piccola e delicata “cerimonia” per i cinque anni del Centro veneziano di studi ebraici internazionali a cui ho partecipato poche settimane fa. Già, e il Ghetto sta per compiere 500 anni. Mi chiedo se – visto che c’è il tempo necessario – non sarebbe il caso di approfittare di quelli che probabilmente saranno festeggiamenti di portata mondiale, mediatica e speriamo storiografica, per una riflessione profonda e sincera circa le grandi lezioni che questo piccolo luogo del tempo e dello spazio hanno dato e ancora possono dare al mondo. I “loro” ghetti, i “nostri” ghetti, il “dentro” e il “fuori”.

Stefano Jesurum, giornalista

(17 luglio 2014)