IsraeleDifendeLaPace – Il pericolo è sottoterra

tunnelQuinta giornata di operazioni militari israeliane via terra nella Striscia di Gaza. Questa mattina due cellule terroristiche di Hamas hanno cercato di infiltrarsi in territorio israeliano, utilizzando un tunnel sotterraneo. I soldati di Tzahal sono riusciti a fermare i due commando, uno dei quali aveva preso posizione vicino al kibbutz Nir Am. Questo tentativo da parte di cellule terroristiche di introdursi oltre il confine della Striscia di Gaza, sfruttando la rete di cunicoli sotterranea costruita da Hamas, è l’ennesima dimostrazione di quanto siano pericolosi i tunnel per la sicurezza di Israele. A riguardo è intervenuto poche ore fa il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che si è detto impressionato dell’avanzamento delle operazioni di distruzione dei tunnel, un fitto reticolo costruito sotto la striscia. Una città sotto la città, l’aveva definita il portavoce dell’esercito israeliano Peter Lerner. Alcuni di questi tunnel raggiungono i 20 metri di profondità e i 2 chilometri di lunghezza, sbucando in territorio israeliano.
Riguardo all’operazione Margine Protettivo, sia il portavoce dell’esercito Moti Almotz sia il ministro della Giustizia Tzipi Livni hanno escluso che porterà a una rioccupazione di Gaza. Su un possibile cessate il fuoco sta lavorando il segretario di Stato americano John Kerry atteso oggi al Cairo. La Casa Bianca ha affermato che Kerry cercherà di far accettare un immediata cessazione delle ostilità con il ritorno della situazione agli accordi della tregua del 2012. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha espresso preoccupazione per il numero crescente di vittime, (autorità palestinesi parlano di 500 morti), in particolare dopo gli scontri tra Tzahal e i miliziani del movimento terroristico di Hamas a Gaza City. A Shejaiya, quartiere della città, i combattimenti più intensi, in cui sono morti 13 soldati israeliani della Brigata Golani. “Il cuore di Israele è con voi”, ha dichiarato l premier Netanyahu rivolgendo il suo pensiero alle famiglie dei soldati caduti. Fonti palestinesi stimano che le vittime del conflitto a Shejaiya – dove continuano gli scontri – siano stati oltre le cento.
Questa mattina, invece, il segretario generale di Hezbollah, gruppo terroristico legato all’Iran, ha parlato questa mattina con uno dei capi politici di Hamas, Khaled Meshal. Nella conversazione telefonica, riporta Haaretz, Hezbollah ha affermato di essere pronto ad “aiutare Hamas”. Se Hezbollah dovesse realmente partecipare al conflitto, per Israele significherebbe dover gestire un’offensiva su due lati. A nord dal Libano, epicentro dei gruppi terroristici di Hezbollah, a sud con Hamas nella Striscia di Gaza.

Daniel Reichel

(21 luglio 2014)