Qui Ancona – Un premio a Gianni Vattimo “Pronti a ritirare nostra partecipazione”
“Siamo disorientati e allibiti. Certo non possiamo obbligare gli organizzatori a fare dietrofront sull’assegnazione del premio, ma se verrà mantenuto è probabile che ritireremo la nostra partecipazione”. Così il neo presidente della Comunità ebraica di Ancona Manfredo Coen in un’intervista al Messaggero che arriva a seguito della notizia dell’assegnazione a Gianni Vattimo del premio Festival Adriatico Mediterraneo 2014, manifestazione di cui la Comunità ebraica è ente promotore.
Lo stesso Vattimo che, in un recente intervento ai microfoni della trasmissione radiofonica La Zanzara, aveva riversato tutto il suo odio nei confronti di Israele e palesato in modo inequivocabile i suoi pregiudizi non solo anti-israeliani ma anche anti-ebraici.
“Un concentrato delle più nefande illazioni che non meriterebbe risposta se attorno a queste non si costruissero, con modalità che riteniamo inaccettabili, trasmissioni di successo e molto seguite dai giovani come La Zanzara”, aveva affermato in quella circostanza il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
“Non possiamo accettare – afferma Coen – che venga premiata una persona che fa proclami antisemiti, affermazioni che istigano all’odio, incitando alla violenza nei confronti dei civili israeliani”.
Numerose le voci a levarsi all’interno della comunità anconetana in attesa che eventuali sviluppi (Coen ha annunciato una richiesta di chiarimento all’organizzazione) prendano una forma chiara e definitiva.
“Il Festival è una manifestazione che da sempre ha offerto momenti d’incontro e di distensione per sensibilizzare la pace tra i popoli. Ora invece si arriva a premiare una persona ostile nei confronti dello Stato di Israele, che istiga all’odio” afferma Daniele Tagliacozzo, consigliere della kehillah marchigiana con un passato di consigliere e assessore comunale.
“Non ci posso credere. Ma come è venuto in mente agli organizzatori del Festival di premiare Vattimo? Al di là delle recenti esternazioni, nega la Shoah e l’esistenza dei campi di concentramento. Va bene andare incontro ai nemici, ma così è troppo” incalza Frida Di Segni, sorella del rabbino capo di Roma.
(27 luglio 2014)