Una limonata per la solidarietà al fronte
Un piccolo centro vicino al confine con Gaza, la voglia di fare qualcosa per i soldati e un progetto che da pochi bicchieri di limonata diventa un’organizzazione capace di sfornare migliaia di pasti al giorno, oltre a fungere da centro di raccolta per donazioni e necessità di ogni genere: così Dov Elbaz ha trasformato il Moshav Maslul in un punto di riferimento della solidarietà. All’inizio dell’Operazione Margine Protettivo ha coinvolto i suoi bambini nell’idea di preparare una bibita fresca per i militari al fronte. Per raggiungerli più facilmente, ha postato sui social network la proposta a chiunque volesse approfittarne di fare una sosta alla sua fattoria per riceverla. Ma immediatamente sono cominciate ad arrivare arrivate offerte di donazioni di ogni genere, cibo, capi di vestiario, oggetti utili.
I primi volontari hanno iniziato a preparare pasti caldi che venivano ritirati direttamente da qualche soldato e portati ai commilitoni, vista l’impossibilità per Dov e gli altri di recapitarli al fronte. Oggi sono arrivati a 250 volontari che cucinano oltre 30mila pasti al giorno inviati alle truppe e 10mila a disposizione dei soldati che arrivano a godersi qualche ora di pausa in un’area appositamente allestita fuori dalla fattoria degli Elbaz. Oltre a mangiare e bere, i militari ricevono biancheria pulita, c’è un barbiere, vengono offerti persino massaggi rilassanti, “tutto ciò che si può mettere a disposizione, gratuitamente e con amore” spiega Dov.
Un progetto che aiuta anche i volontari coinvolti, che possono così dare un contributo in un momento di difficoltà. “All’inizio avevo paura delle sirene – ha raccontato al Times of Israel Rivka Naham del Moshav Hatzar, situato in un’area dove l’allarme suona molto di frequente – Arrivando qui tutto è cambiato. Qui non hai paura, perché senti di fare qualcosa di utile”.
Rossella Tercatin