scudi…
L’Anm si schiera con la Palestina e tappezza ogni luogo da essa gestito con lo slogan: «Stop bombing Gaza». Immagino che molti lettori penseranno che Anm stia per Arab Nationalist Movement ed invece si tratta dell’Azienda Napoletana Mobilità. Facendo proprie le iniziative della amministrazione comunale partenopea l’amministratore delegato dell’Anm, l’ingegnere Alberto Ramaglia, ha voluto lanciare il suo appello partigiano e fazioso per la pace, portando avanti quella vocazione mediterranea che vede Napoli città di incontro per le culture. Incontro non per tutte le culture perché Israele non viene invitata, viene boicottata e all’occasione viene anche considerata come il male da cui difendersi e non uno stato che si difende dal male. In realtà vedo anche una seconda vocazione in questa iniziativa di pace a senso unico: la vocazione al trasporto dei problemi altrove. In una Napoli mia adorata dove un 14enne muore per la caduta di un cornicione, un 12enne affoga nuotando a pochi passi dal nuovo salotto pedonale che è il lungomare, e il numero di morti in Campania per mano della camorra dal 1979 a oggi è di circa 4000 persone, l’attenzione verso Gaza non costituisce un punto d’onore bensì un punto di fuga. Una fuga partigiana e pericolosa da se stessi, dai propri problemi e dalle proprie inadempienze spingendo la popolazione a guardare altrove per non guardare le voragini, reali e morali, di chi amministra la città. E ancora una volta i poveri palestinesi sono usati come scudi, questa volta non in guerra da Hamas, ma in politica da chi indica indignato il dramma altrui per fare in modo che le proprie colpe restino impunite. Affidiamoci alle canzoni di De Martino ed Alfieri:
Comm’a na criaturella abbandunata,
Napule s’è addurmuta sott’ ‘e stelle.
Facitela durmí, nun ‘a scetate.
Facitela durmí, nun ‘a scetate.
Come una bambina abbandonata,
Napoli si è addormentata sotto le stelle.
Fatela dormire, non la svegliate.
Fatela dormire, non la svegliate.
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
(1° agosto 2014)