Qui Livorno – Lo striscione dell’odio Per il sindaco del M5S “Quella scritta ha un merito”

“Fermare il genocidio a Gaza. Israele vero terrorista”. Sono passati ormai molti giorni dall’esposizione, su un palazzo di proprietà del Comune, del violento striscione che accoglie con queste parole le molte migliaia di cittadini che partecipano alle serate di Effetto Venezia, manifestazione culturale che si svolge sotto l’egida dell’amministrazione cittadina. Nonostante le proteste della Comunità ebraica livornese, del suo presidente Vittorio Mosseri, dell’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon, lo striscione è ancora là, in bella vista. Anche per negligenza del sindaco Cinquestelle Filippo Nogarin, che non solo ha mostrato scarsa sensibilità nella risoluzione del problema ma ha anche brandito la possibilità di un gemellaggio con la città di Gaza, governata come noto dal gruppo terroristico di Hamas. Il progetto è stato discusso ieri in Consiglio comunale, il giorno precedente Nogarin aveva incontrato Mosseri. Per la prima volta dalla sua elezione.
La vicenda approda oggi, con molto rilievo, sulle pagine nazionali del Corriere della sera. Intervistato da Fabrizio Roncone, il primo cittadino si lascia andare a considerazioni che suscitano non pochi interrogativi. Sollecitato a prendere una posizione sulla gravità del messaggio veicolato, Nogarin infatti risponde: “Mah, a me sembra una frase generica”. Lo striscione, sostiene il sindaco, aiuterebbe addirittura a “sviluppare un ragionamento”. Tanto che per sostenere questa ipotesi, in un passaggio successivo, afferma: “Premesso che è sempre una questione di coscienza perché è chiaro a tutti quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza, io penso che quello striscione un merito ce l’abbia: aiuta a far salire l’attenzione su questa ondata di morte e terrore”. Non pago, rincara così la dose: “A me fa piacere che scateni un bel dibattito, questo certamente. Del resto noi qui a Livorno siamo piuttosto sensibili…”.

a.s twitter @asmulevichmoked

(8 agosto 2014)