Israele…

Il noi che usa Lerner quando parla di “Israele che è in noi offuscato dall’Israele che c’è” è un plurale maiestatis. Che, come sempre quando è usato, esprime una buona dose di presunzione e di pienezza di sé. L’Israele che c’è è l’unico Israele che c’è. Ed è un bene che ci sia, con tutti i limiti che un dato reale può avere. Sicuramente meglio di qualsiasi teorico “Israele che sarebbe in noi”.

Benedetto Carucci Viterbi, rabbino

(17 agosto 2014)