Nugae – Strillare
La lettura semisveglia di un libro in una camera d’albergo intorno alle sei di una tipicissima mattina insonne è un’attività a quanto pare molto ispiratrice. Si dà infatti il caso che il libro in questione sia l’eredità lasciata da una coinquilina partita, dal contenuto ovviamente sconosciuto, trovato sul fondo di una valigia contenente ogni cosa in possesso di una stagista in transito prima del suo ritorno definitivo in patria. Ma meno male che c’era, altrimenti passare le ore che mancano all’inizio della vita umana senza svegliare la compagna di stanza sarebbe stato molto più difficile. Qualche giorno più tardi, compare un articolo sull’edizione francese di Slate: sul sito Clickhole.com lanciato a giungo dal giornale satirico The Onion per prendere in giro i siti che pubblicano al solo fine di ottenere visualizzazioni e condivisioni, è stato pubblicato Moby Dick in versione integrale, solo con un altro titolo: “Passare del tempo su una nave a caccia di una balena ha completamente cambiato la mia visione del mondo”. Il cosiddetto articolo è firmato Ishmael, chiaro. A loro volta i furbi della redazione di Slate hanno preso qualche classico francese a cui hanno dato nuovi titoli pieni di avverbi e strilli: “Non avrei mai pensato che si potesse affidare una bambina abbandonata a un ex carcerato, fino a che non ho letto questo”; “Leggere romanzi all’acqua di rose può provocare reazioni inaspettate”; “Le persone che si svegliano di buon’ora sono più produttive” e via così. Numerose sono state le reazioni. Prima, compiacimento: Les Misérable, Madame Bovary, La recherche du temps perdu, aha! Seconda reazione, sfida: pensarne di nuovi, per esempio “Credi di essere una persona sconclusionata? Non hai ancora letto la storia di questo ragazzo americano”; “L’ultima sigaretta: scopri quali sono i peggiori errori che puoi fare se vuoi smettere di fumare” (indizio scontato: gli autori sono perfetti per una rubrica sul portale dell’ebraismo italiano). E infine la terza reazione, quella dell’anima bacchettona che è in ognuno di noi: ma c’è veramente bisogno di titoli strombettanti per aver voglia di leggere qualcosa? Invece di abboccare, non è meglio aprirne anche un libro a caso e imboccare la strada della sua scoperta per il solo piacere della lettura? Ma poi ecco la soluzione che mette in pace anche un’acida brontolante: alla fine è quasi sempre vero che ciò che si trova in un libro sono cose incredibili, meravigliose, straordinarie, che non avresti mai immaginato. Ecco perché gli studiosi di letteratura fanno il lavoro più fortunato al mondo.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche @MatalonF
(24 agosto 2014)