Il network antisionista che alimenta l’odio
Mi è stato segnalato un sito che non conoscevo, si chiama International Jewish Anti-Zionist Network. Dal suo seno è nata la lista dei 225 sottoscrittori di una dichiarazione di condanna del “massacro di Palestinesi a Gaza”, lista costituita da 33 “survivors” (nel senso americano del termine, cioè persone nate prima del genocidio nazista e che vi hanno assistito, sopravvivendogli), 78 figli di survivors e da altri parenti.
La mia attenzione era stata richiamata dal documento per il suo riferimento al nazismo e l’implicita accusa di nazismo rivolta a Israele.
Nel mio intervento su Pagine Ebraiche24 e su Moked dicevo che, con una rapida verifica sulle Pagine Bianche del Belgio del secondo nome della lista (il primo era troppo comune), quel nome non l’avevo trovato, e ne deducevo una montatura, cioè che si trattasse di un mazzo di nomi ebraici presi a caso o addirittura dal Central Data Base of Shoah Victims di Yad Vashem. Ora, su segnalazione di Davide Levy, che ringrazio, ho capito che la persona esiste davvero, che vive effettivamente in Belgio e che fa parte del network di cui sopra. Non ho modo di verificare tutti i nomi (peraltro non corredati di indirizzi né di altre qualificazioni), ma, a questo punto mi scuso con tutti coloro che hanno espresso approvazione per il comunicato se, a mia volta incredula dell’esistenza di una simile organizzazione, li ho convinti che queste persone non esistono. Prendo atto con tristezza che esiste anche un gruppo di ebrei le cui finalità sono combattere lo Stato d’Israele e “il suo ruolo nella repressione mondiale”, incitando al suo pieno boicottaggio economico, culturale e accademico.
Questi argomenti sono utilizzati dalle reti di comunicazione arabe, e rilanciati a piene mani, come se fossero fondati.
Una guerra mediatica si è sovrapposta alla guerra vera: questa costa vite umane sul serio da ambo le parti, ma quella non è meno determinante. Per difendersene, è necessario che il mondo cui sta a cuore l’esistenza dello Stato d’Israele scenda subito in campo con intelligenza e con mezzi.
Liliana Picciotto
Consigliera dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(25 agosto 2014)