Elvis Presley? Uno shabbos goy
Harold Fruchter era solo un bambino quando, nel suo appartamento in Alabama street a Memphis, si aggirava un adolescente fuori dal comune: Elvis Presley. Prima di iniziare la sua sfavillante carriera musicale, The King aveva un ruolo piuttosto singolare a casa Fruchter: lo shabbos goy. Durante lo shabbat, infatti, provvedeva a compiere mansioni proibite agli gli ebrei osservanti, come accendere la luce. “Mia mamma ovviamente non poteva chiederglielo direttamente – racconta Harold- quindi, quando Elvis arrivava, cominciava a spiegargli quanto buio ci fosse e come sarebbe stato utile avere un po’ di luce”. La storia viene riportata dal sito Tablet che la riprende dalla stazione radio KCRW. Harold Fruchter fa il cantante nei matrimoni e nonostante il suo repertorio sia prettamente ebraico non nasconde come ami ogni tanto inserire un grande classico di Presley. “Elvis aveva molto rispetto per mio padre, rabbino di professione, lo chiamava Sir Rabbi. Mia madre era una grande amica di sua madre e lo trovava un giovane adorabile. Per il suo diploma gli regalò dei gemelli. Sapeva quanto li desiderasse”. Probabilmente fu questo l’incontrò che portò Presley ad essere affascinato dalla religione ebraica: gli innumerevoli siti a lui dedicati non mancano di ricordare che portava sempre con sé una kippah custodendola nel taschino e che fece molte donazioni ad associazioni ebraiche, oltre ad essere uno studioso di Kabbalah decenni prima del fenomeno Madonna. Si mormora perfino che sua nonna fosse ebrea. E pensare che tutto iniziò con una curiosa ‘carriera’ di shabbos goy.
Rachel Silvera
(28 agosto 2014)