L’altra guerra da non dimenticare
“Tuttavia c’è un’altra guerra, sotterranea e silenziosa, ma non per questo meno pericolosa, che non conosce tregue. Quella dell’informazione avvelenata e inquinata dal pregiudizio e dall’odio. Raccontare le ragioni di Israele, le speranze di pace di tutti gli ebrei più volte tradite anche dal servilismo e dall’ambiguità dei media occidentali è più che mai un’emergenza”. Così si apre il numero di settembre di Pagine Ebraiche, mandato in stampa qualche ora dopo la tregua a tempo indeterminato di ieri. La missione della redazione è quella di dare ampia e puntuale copertura al drammatico conflitto che ha infiammato gli ultimi due mesi di un’estate difficile per l’intero panorama mondiale. Si inizia con gli editoriali di Sergio Della Pergola e di Asher Salah. Della Pergola fornisce un utile identikit sugli attori islamici degli ultimi conflitti, mentre Salah crea un ponte tra i due grandi protagonisti Bibi Nethanyahu e Barack Obama, rispondendo a una delle domande che ha caratterizzato la missione Margine Difensivo: Stati Uniti e Israele sono davvero ai ferri corti? La relazione complicata tra i due paesi viene anche commentata da Anna Momigliano che ripercorre le azioni israeliane degli ultimi anni. Claudio Vercelli recensisce poi il volume di Antonio Donno, “Una relazione speciale” (ed. Le Lettere), con un approfondimento storico. Mentre gli equilibri mondiali scricchiolano, Israele rischia di entrare in crisi. La redazione ricostruisce i terribili danni provocati dalla caduta del missili di Hamas (rav Alberto Moshe Somekh illustra la radice e gli usi di yerèt, il verbo che in ebraico indica l’azione della contraerea che dirotta i missili), in una estate nella quale la hit musicale è stata la sirena del codice rosso. Danni che incidono ovviamente sull’economia del paese (trattata con un lucido intervento di Aviram Levy) che ha registrato un vertiginoso calo nel settore turistico. La politica israeliana però non si ferma: presente quindi un breve resoconto dei primi passi del nuovo presidente della Repubblica, Reuven Rivlin. Una politica che coinvolge nuovi media: i social network continuano ad essere parte integrante per fare informazione. Dal twitter di Tzahal alla condotta ambigua dei giornali e delle televisioni estere, Pagine Ebraiche delinea il difficile tracciato dell’informazione in tempi di guerra. Un conflitto che isola sempre di più gli ebrei d’Europa sui quali aleggia l’ombra dell’esodo e fa levare le voci di illustri ebrei italiani, con le opinioni di David Bidussa, Anna Segre, Antonella Castelnuovo, Ilana Raccah e del consigliere dell’Unione delle Comunità Italiane Marco Ascoli Marchetti. Il dramma medio-orientale ha perfino ispirato l’ultima serie tv cult della BBC che apre le pagine di cultura: The Honourable Woman, in onda da luglio. L’altra Israele, nonostante tutto, continua strenuamente a resistere: è quella dell’arte con Miki Bencnaan poliedrica scenografa e scrittrice attesissima ospite al Festivaletteratura di Mantova il 7 settembre ma anche quella dello sport con una toccante storia made in Sderot. Inoltre, l’impegno assistenziale della Giunta UCEI è più vivo che mai; è iniziata infatti una raccolta fondi a sostegno delle associazioni israeliane MishpachaAchat, Libi e YadLaBanim. Un sostegno concreto e “un impegno a reagire contro le forze del terrorismo che, minacciando Israele, mettono a repentaglio gli equilibri del Mediterraneo e la libertà dell’Europa”.
Rachel Silvera
(27 agosto 2014)