Qui Ancona – Arte, parole, identità
Riscoprire una dimensione alternativa a quella del contingente e del quotidiano, capace di svelare l’incanto del mondo. Questa la sfida di “Passaggi – Le parole dell’umanità attraverso la cultura ebraica”, l’installazione inaugurata ieri che l’artista Andreà Sòcrati propone alla città di Ancona in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero (sede dell’evento), la locale Comunità ebraica e l’ambasciata israeliana in Italia e nel calendario del Festival Adriatico Mediterraneo. Al centro dell’installazione il Muro occidentale, conosciuto anche Muro del pianto, luogo tra i più sacri e importanti per l’identità ebraica. “È lì – spiega l’artista – che la parola diviene soglia, luogo di incontro tra fisico e spirituale, tra umano e divino. E quindi non è più solo lògos, ma diviene pragma, fatto, gesto, corpo, percezione che passa attraverso tutta la nostra sensorialità”. Ad accogliere i visitatori un grande patchwork di stoffa che vuol essere attraversato come metaforico inizio di un viaggio interiore. Accanto alle sculture di Sòcrati in terracotta e gesso le opere di quattro artisti di Gerusalemme che portano in mostra la terra, i suoni, gli umori di Israele: Chana Cromer, Ruth Schreiber, Andi Arnovitz e Neta Elkayan. Oltre agli artisti provenienti da Gerusalemme, tre artisti che lavorano nelle Marche intervengono con incontri aperti al pubblico per raccontarsi e presentare le loro opere: Francesco Colonnelli, Giulietta Gheller e Bruno Mangiaterra.
(1 settembre 2014)