Il ruolo della Mogherini
La nomina di Federica Mogherini ad Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza (PESC) europea riserva all’Italia un ruolo assai prestigioso. Questo risultato è stato possibile grazie alla tenacia del premier Matteo Renzi e all’autorevolezza conquistata dall’Italia negli ultimi tre anni, diciamo dai tempi di Mario Monti passando per Enrico Letta. Qualcuno ha obiettato che sarebbe stato meglio un dicastero economico: chiunque conosca le cose europee sa però che una postazione di quel tipo è incompatibile con la presidenza italiana della BCE, appannaggio di Mario Draghi.
L’augurio per Mogherini è di riuscire a imbastire il primo vero embrione di politica estera europea, obiettivo mancato dai suoi predecessori che pure disponevano di mezzi minori. Non è semplice, perché manca l’unione politica, ma le crisi in cui ci muoviamo possono paradossalmente costituire un incentivo. Non si allude solo all’economia che ristagna, ma anche ai vari focolai di guerra che ormai circondano il continente senza soluzione di continuità.
Gli ebrei italiani, per bocca del presidente Renzo Gattegna, si sono congratulati. Al di là della diffidenza iniziale di alcuni nei confronti di Mogherini, dovuta a una vecchia foto insieme a Yasser Arafat, l’attuale Ministro degli Esteri ha mostrato una competenza sui vari dossier, una forte spinta alla cooperazione nella politica internazionale e un certo equilibro rispetto alla crisi israelo-palestinese. Ritengo che queste attitudini possano far bene al nostro paese.
L’Italia è sempre più la porta dell’Europa per le migliaia di disperati che ogni giorno solcano il Mediterraneo in cerca di un rifugio sicuro. Intorno a noi infuriano guerre e guerriglie, a cui non possiamo rispondere chiudendo le frontiere. L’unica soluzione è una visione politica di medio e lungo periodo in grado di delineare obiettivi e strategie comuni di fronte a un mondo che sta esplodendo. Ferma restando l’imparzialità di un rappresentante comunitario, così come il lavoro di Draghi fa bene alla nostra economia altrettanto potrà fare Mogherini come Lady PESC. Si tratta di un’epoca difficilissima, ma dobbiamo provare a essere ottimisti, anche pensando al futuro di Israele.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas twitter @tobiazevi
(2 settembre 2014)