Nuova proroga per la Commissione Palatucci

palatucciNuova proroga per la commissione incaricata di far luce sulla vita di Giovanni Palatucci, ex questore di Fiume insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem. Il gruppo di lavoro, formato lo scorso anno su mandato dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e coordinato dal direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano Michele Sarfatti, concluderà infatti il proprio impegno mercoledì 17 dicembre, tre mesi dopo la scadenza prevista per la metà di settembre (scadenza già caratterizzata da un primo rinvio nel mese di giugno). Ad annunciarlo ai lettori del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it è proprio Sarfatti: “Si tratta di una scadenza improrogabile. Giunti a quella data, anche a costo di lasciare alcune questioni insolute, presenteremo i risultati”.
Perché un ulteriore rinvio? Perché è ancora difficile fare chiarezza su Palatucci e sgombrare il campo da ogni eventuale equivoco? “Dietro ai nostri tempi lunghi – spiega Sarfatti – c’è la difficoltà di occuparci di un capitolo di storia finora poco approfondito. Capita così di dover riaprire dei capitoli per esaminarli alla luce dei nuovi documenti che vengono trovati, da noi stessi ma anche su segnalazione di altri archivi”.
Nella commissione, oltre al direttore del Cdec, anche Mauro Canali (Università di Camerino), Matteo Luigi Napolitano (Università degli Studi Guglielmo Marconi), Marcello Pezzetti (Fondazione Museo della Shoah di Roma), Liliana Picciotto (responsabile ricerche storiche della Fondazione Cdec e consigliere UCEI), Micaela Procaccia (dirigente della Direzione generale per gli archivi del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e Susan Zuccotti (Centro Primo Levi, New York).
E se ancora i risultati sono top secret (“Si tratta di una garanzia per la nostra piena libertà d’azione”, dice Sarfatti), la dilatazione della tempistica lascia intendere la scrupolosità con cui si conducono le ricerche. In attesa di un pronunciamento che, qualunque esso sia, lascerà senz’altro il segno. “Il clima in cui operiamo è caratterizzato da continue discussioni critiche e dal confronto di diverse posizioni. Un compito che intendiamo svolgere con professionalità e a fin di bene”, conferma Sarfatti.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(3 settembre 2014)