Setirot – Milena

jesurum«Morire per la libertà è un dovere e un diritto». Milena Jesenská non è stata semplicemente l’amica molto amata da Franz Kafka. No, Milena Jesenská è stata una donna piuttosto eccezionale: giornalista di vaglia, traduttrice attenta, attivista politica instancabile. Insomma, una testimone eccezionale della Boemia anni Venti e Trenta, ricca di fermenti e infuocata di orrore.
​Nata a Praga nel 1896, morta a Ravensbrück nel 1944, raccontò il mondo senza fare sconti a nessuno, nemmeno a se stessa. Lei, non ebrea, “sentì” il dolore e la fatica e l’umiliazione di chi ebreo era. L o testimoniò senza darsi pace scrivendo sui giornali (il più importante, forse, fu “Přítomnost”), urlandolo ai quattro venti, fino al giorno in cui, nel ’39, fu arrestata dalla Gestapo. Anche per questo, ma non solo, vale la pena di leggere “In cerca della terra di nessuno”, ottima raccolta di suoi scritti pubblicata da Castelvecchi.

Stefano Jesurum, giornalista

(4 settembre 2014)