Firenze – Il Balagan chiude tra gli applausi

baladanzaCala il sipario sulla seconda edizione del Balagan Cafè, festival organizzato dalla Comunità ebraica di Firenze con l’intenzione di animare il confronto, attraverso l’esperienza artistica, attraverso l’interazione tra ospiti sempre stimolanti e diversi, sui temi dell’identità, del dialogo, del diritto alla cittadinanza. Riflessioni poi ampliate anche ai temi del Medio Oriente e alle sue complessità in considerazione del conflitto degli scorsi mesi tra lo Stato di Israele e i terroristi di Hamas.
Diretto da Enrico Fink, il Balagan Cafè ha confermato il proprio ruolo di motore dell’estate culturale aprendo le porte della sinagoga e degli spazi comunitari a molte migliaia di fiorentini. Ieri, davanti a una folta cornice di pubblico, la festa conclusiva scandita da balli e danze corali: la “baladanza”, come hanno suggerito gli organizzatori con un’azzeccata fusione di parole. Sul palco inoltre una festa di compleanno a sorpresa per Fink, capace anche quest’anno di tenere le redini di un programma ricco di sfumature e adatto a molti gusti e sensibilità. “Torneremo ad essere balaganici”, annunciava in una recente intervista al mensile UCEI Pagine Ebraiche. Promessa mantenuta in pieno e grande capacità di attrazione come testimoniato dall’esperienza, ispirata proprio al Balagan, che la Comunità di Bologna ha deciso di portare nelle strade del vecchio ghetto in due appuntamenti a cavallo tra giugno e luglio.
Il segreto del successo è anche in cucina, dove mattatore è stato lo chef Jean Michel Albert Calasso: suoi i menu tematici settimanali che hanno rappresentato una novità per il Balagan. “E per quest’anno, con questa serata, è finito il Balagan Cafè. Sono un po’ sollevato, un po’ nostalgico – afferma Calasso – nell’insieme contento che sia andato tutto bene. Spero che ci rivedremo tutti l’estate prossima…”.

a.s twitter @asmulevichmoked

(5 settembre 2014)