Qui Anversa – Lavorare per la pace
L’incontro annuale dei leader religiosi di tutto il mondo organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio si svolge quest’anno ad Anversa, città di 506mila abitanti di 171 nazionalità diverse, di cui il 28% (circa 163mila persone) appartiene a minoranze etniche. In quanto a percentuali di diversità etnica e religiosa, la città di Anversa, che è relativamente piccola, si piazza terza dietro Amsterdam e New York.
Vi si trovano infatti 178 chiese cristiane di tutte le denominazioni (cattolica, protestante, evangelica e ortodossa), 48 moschee, 32 sinagoghe, vari templi buddisti, induisti e giainisti, centri di contemplazione umanisti e secolari ivi inclusa la misteriosa categoria di “Scettico Spirituale”, come ci segnala un cartello appeso nella vetrina di un negozio che ha attratto la nostra attenzione mentre entravamo in città in autobus.
Eppure, come ha raccontato il magistrato a capo del dipartimento antiterrorismo belga, il numeri di belgi che sono partiti o che partiranno per combattere a fianco dell’Isis in Siria è di 650 (cifra che include i belgi nati all’estero e i nativi convertiti all’Islam) su una popolazione di 11 milioni. Se confrontiamo questo numero con gli 850 che sono partiti dalla Francia su una popolazione di 65 millioni, possiamo concludere che c’è una forte presenza di fanatisti islamici in questo Paese.
Forse il fatto che il recente omicidio di stampo terroristico nel Museo ebraico di Bruxelles pare sia connesso alle recenti orrende decapitazioni di giornalisti in Iraq non è solo una coincidenza.
In questo contesto il sindaco di Anversa ha coraggiosamente accettato la sfida di ospitare un incontro internazionale di leader religiosi mondiali dal titolo “La Pace è il Futuro”.
Ci saranno nei prossimi giorni 25 seminari in varie parti della città su temi di scottante attualità quali “Religione e Violenza”, “L’economia al servizio della Pace”, “Sviluppo Sostenibile contro la Povertà nel 21mo Secolo”, “Nigeria: Uscire dal Tunnel della Violenza” ma anche su temi più strettamente religiosi, filosofici e di matrice sociale come “La Preghiera salva il Mondo”, “Religioni e Culture in Dialogo sul Valore della Vita”, e “La Cultura del Vivere Insieme”, che si svolgerà presso il centro Accoglienza Rifugiati della Croce Rossa.
Rappresentanti politici europei, massime autorità religiose, leader culturali di ogni parte del mondo e le voci delle persone ancora oggi perseguitate sono state ascoltate durante l’assemblea di apertura e negli incontri che seguiranno. Ricordiamo tra gli altri Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo e Antonio Tajani, vice presidente del Parlamento Europeo; Vian Dakheel della comunità perseguitata dei Yazidi e membro del parlamento iracheno; il cardinale Paul Poupard, il vescovo Ambrogio Spreafico e vari altri vescovi belgi; Zygmunt Bauman (intellettuale e scrittore polacco); il rabbino argentino Abraham Skorka; il rabbino David Rosen, direttore internazionale per gli Affari Interreligiosi dell’AJC. Presenti tra altri partecipanti ebrei e israeliani come il rabbino Avraham Steinberg della Hebrew University; Albert Guigui, rabbino capo del Belgio; il rabbino Israel Singer; il rabbino Avichai Apel della Germania; Lisa Palmieri Billig dell’AJC; Oded Wiener, ex direttore del rabbinato israeliano, e altri ancora. Sarà presente inoltre il Gran Mufti dell’Egitto, imam e intellettuali dal Pakistan, dalla Tunisia, dal Libano e da altri Paesi del Vicino Oriente, dell’Africa e dell’Asia, oltre a rappresentanti delle religioni orientali. È stato letto un messaggio di papa Francesco.
Come da tradizione, una preghiera multireligiosa per la pace avrà luogo in vari siti contemporaneamente a cui farà seguito la cerimonia di chiusura nella piazza centrale, con un appello alla pace e con a conclusione i discorsi di Johan Bonny, vescovo di Anversa; Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo; Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
Lisa Billig
(8 settembre 2014)