Formazione, nuovo master al via

ishot-132“Accolgo con entusiasmo il primo Master in Cultura Ebraica e Comunicazione. Un’ottima risorsa che rinvigorisce il Diploma Universitario Triennale in Cultura Ebraica già esistente e permette una formazione completa e strutturata. Un’opportunità unica che l’Unione delle Comunità Ebraiche offre; non solo rivolgendosi a un pubblico interno, ma anche dialogando con l’esterno”. A raccontare la grande novità, il consigliere dell’UCEI Dario Bedarida. Il Master di Primo Livello in Cultura Ebraica e Comunicazione verrà inaugurato nell’anno 2014-2015 e contribuirà in maniera significativa al determinante rapporto tra cultura ebraica e comunicazione, all’importanza millenaria dell’incontro di ebraismo e parola. Corsi incentrati sullo studio della Torah e dell’ebraico potranno incrociarsi con i diversi linguaggi offerti dalla comunicazione: dal giornalismo (tradizionale e multimediale) al cinema, chiamando ad intervenire penne dei quotidiani italiani; da Daria Gorodisky a Stefano Jesurum passando per Maurizio Molinari e della televisione come Clemente Mimun. Diretto da rav Riccardo Di Segni e coordinato dalla professoressa Myriam Silvera, il master, oltre le classiche lezioni frontali, prevederà un periodo di stage all’interno di organi di informazione ebraici e centri culturali: “Un’occasione davvero interessante ed essenziale per capire in profondità la vita comunitaria ebraica-italiana” continua Bedarida. Interrogato sulla scelta di dedicare un master, il primo, alla comunicazione, il consigliere UCEI risponde così: “L’ebraismo è indissolubilmente legato alla comunicazione e alla trasmissione. La base dello studio in ambito ebraico si fonda sul pluralismo di opinioni, sul confronto. La mediazione del linguaggio è inevitabile. Inoltre, soprattutto in questo difficile periodo, ci siamo resi conto dell’importanza ineguagliabile dell’informazione e purtroppo della pericolosità della disinformazione. Il master si proporrà, anche attraverso il corso dedicato alla deontologia della professione giornalistica, di studiare come cogliere la notizia e scavare sotto essa. È fondamentale acquisire le armi dell’informazione”. L’unicità di questa offerta formativa è data dal bilanciamento tra gli studi prettamente ebraici (filosofia, tradizione, storia) e quelli fondati sulle tattiche e la natura della proliferazione delle notizie; un duetto tanto naturale da sembrare fino adesso impossibile. “La nascita del master è stata dettata dalla necessità di dare uno sbocco specialistico. Non è necessario aver conseguito il diploma in cultura ebraica, basta una laurea triennale in qualunque materia ed una conoscenza di base di ebraismo ed ebraico, per partecipare. Nonostante questo, la mia speranza è quella di far diventare il diploma e il master due strumenti complementari” continua il consigliere. La domanda di iscrizione scadrà il 16 settembre e per ogni dieci iscritti verrà assegnata una borsa di studio. “L’UCEI si è impegnata e battuta per offrire un percorso di studio di altissimo livello con docenti brillanti, mantenendo un costo contenuto. Credo davvero che ci troviamo di fronte a materiale di qualità e questo mi rende ottimista” conclude Bedarida. Ebraismo e parole hanno ballato un valzer infinito attraverso secoli, cambiando abiti ma mantenendo inalterato il ritmo. Continuano a celare un enigma inafferrabile, a custodire il segreto della sopravvivenza; non è un caso se il libro scritto da Amos OZ a quattro mani con la figlia Fania, si intitoli Gli ebrei e le parole. Alle radici dell’identità ebraica. Come non è un caso che Oz abbia scelto proprio sua figlia per scriverlo. Identità, trasmissione, comunicazione si incontreranno in unico e ricco buffet con pregevoli convitati e sostanziose porzioni alla scoperta di uno dei più longevi segreti dell’ebraismo.

(11 settembre 2014)