Maria Montessori a Crown Heights

Lamplighters yeshivaLa Lamplighters Yeshiva a partire dal 2012 ha adottato il metodo Montessori, una scelta sempre più diffusa fra le scuole ebraiche nord americane. Dal 2011 esiste addirittura una “Jewish Montessori Society”, che ha fra i suoi compiti il sostegno a tutto campo delle comunità intenzionate ad aprire una scuola ebraica Montessori, dalla strutturazione di marketing e crowdfunding all’organizzazione di incontri regolari fra presidi e insegnanti delle diverse scuole, fino al lavoro su programmi, sviluppo dei curricula e corsi di aggiornamento. Si tratta di una realtà che ha avuto un’accelerazione forte negli ultimi anni e comprende ora alcune decine di scuole ebraiche, che hanno fatto propri i principi elaborati dalla pedagogista, filosofa ed educatrice Maria Montessori, che è stata anche scienziata e la prima donna a laurearsi in medicina in Italia.
La particolarità della Lamplighters Yeshiva, però, è che si trova a Crown Heights. È la prima scuola Chabad della zona a fare una scelta simile. Moshe e Rivka Schack, chiamati alla guida della scuola dopo aver fondato e portato al successo una scuola Chabad Montessori a Chicago spiegano: “Siamo prima di tutto una scuola Chabad, non semplicemente una scuola ebraica, e il metodo Montessori vi si integra perfettamente. Siamo convinti che si tratti in assoluto il metodo migliore e più collaudato per educare i bambini”. Una visione olistica della vita e del vivere stesso in cui la presenza di Dio, le regole della Torah e la saggezza chassidica fanno parte di ogni scelta, di ogni gesto, di ogni momento della giornata. Ogni bambino è diverso, ha una propria modalità esclusiva di studio e approfondimento, e nella scuola può trovare in autonomia il suo percorso, sentendosi rispettato e ascoltato. Diventano importanti gli interessi individuali, i punti di forza e specifici talenti, così come le debolezze di ognuno. L’obiettivo principale diventa aiutare gli studenti a rispondere a domande come “Chi sono?, Dove sono? Quale è il mio obiettivo su questa terra?”, incoraggiandoli così a formare la propria identità e a connettersi con le proprie radici ebraiche.
Il metodo Montessori, sviluppato in origine per bambini con esigenze particolari, porta i bambini a lavorare prevalentemente in maniera indipendente, o in piccoli gruppi composta da studenti di età diverse. Gli insegnanti sono costantemente presenti, e pronti ad aiutare e sostenere le ricerche in corso, ma tendono a non rivolgersi alla totalità degli studenti, focalizzandosi di più sulle necessità specifiche di questo o quell’allievo. Materiale tattile, multisensoriale, una grande attenzione all’ambiente e alla naturale curiosità dei bambini, tutte caratteristiche sviluppate per andare incontro alla naturale curiosità e al naturale interesse per l’apprendimento. Le neuroscienze hanno largamente confermato quello che Maria Montessori aveva scoperto con le sue ricerche, e il focus delle scuole è diverso. Ma gli studenti che ne escono hanno ottimi risultati, spesso migliori di quelli dei loro coetanei, e le peculiarità del metodo si intersecano bene con gli ultimi trend in fatto di educazione. Pensiero critico, autocontrollo, cooperazione, considerati “i learning skills del XXI secolo” insieme a una grande sensibilità per gli studenti con bisogni speciali e a un crescente interesse per l’apprendimento diretto ed esperienziale, sono tutte caratteristiche che fanno della Lamplighters e di tutte le altre scuole Montessori un modello da seguire.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(11 settembre 2014)