Setirot – Diario di guerra
Un minuscolo dettaglio ha la forza di catapultarti in un vortice di sentimenti difficilmente governabili. Leggo i taccuini in cui Giulio Supino annotò la propria vita dal 1939 al 1945 (“Giulio Supino. Diario della guerra che non ho combattuto. Un italiano ebreo tra persecuzione e Resistenza”, a cura di Michele Sarfatti, Askaedizioni), ritrovo pensieri, ambienti, sensazioni, vorrei quasi dire rumori e volti che in qualche modo appartengono alla storia delle nostre famiglie – pur non essendoci alcuna parentela con i Supino. Poi, all’improvviso, a pagina 227… «15 dicembre. Al partito. Cavalli. Ragghianti. A mezzo loro e Maria Luisa conosco Comandante Pietro [Pandiani; capo partigiano della brigata GL Montagna, nell’appennino bolognese], poi Emilio Fornaciari [Tommaso], [Enzo] Biagi.» Ed ecco riapparire i racconti di mio suocero, pensieri, ambienti, sensazioni che appartengono alla storia dell’altra mia famiglia, quella di mia moglie Carla Biagi.
Stefano Jesurum
(11 settembre 2014)