Nugae – Sognatori
Il mondo si regge sul fiato degli appassionati di diritti umani. Tra tutti i fanatici che esistono nell’universo loro sono favolosi, e sebbene tutti in teoria siano fan dei diritti dell’uomo o quanto meno dovrebbero esserlo nel loro interesse, la verità è che quelli veri costituiscono proprio un mondo a parte. Fatto di organizzazioni non governative dalle sigle altisonanti, studenti di diritto internazionale che sperano di diventare presidenti delle Nazioni Unite, e di valigie mai disfatte perché tanto c’è sempre qualche conferenza da qualche parte. Un modo per imparare a riconoscerlo quando ci si ritrova catapultati dentro è lavorare per qualche mese in una di queste belle organizzazioni non governative ma governate dai suddetti studenti di diritto internazionale che parlano di battaglie e ideali persino mentre sono seduti di fronte a un bicchiere di vino dopo una delle famose conferenze, mai paghi. Ecco, di questo universo parallelo ci sono tre caratteristiche decisamente degne di nota. Prima: qualcuno da grande vuole fare il dottore, qualcuno vuole fare la velina, alcuni vorrebbero sopravvivere facendo i poeti (va bene, solo io), gli appassionati di diritti umani da grandi vogliono salvare il mondo. Un mondo di piccoli sognatori che cantano tutti in coro canzoni di John Lennon. D’altra parte c’è chi come priorità nella vita ha gli orecchini, chi la pace nel mondo, non c’è niente da fare. Seconda caratteristica: se uno si deve basare sui loro biglietti da visita per capire che lavoro fanno, di sicuro non lo capisce. Titoli lunghissimi e criptici tipo “campaign development officer” o “EU affairs fellow” campeggiano su cartoncini svolazzanti, poi si chiacchiera cinque minuti e si scopre che in realtà fanno tutti lo stesso lavoro, intessono relazioni. Terza caratteristica: ogni volta, anche quando si tratta di un gruppetto di ebrei che si riunisce per parlare di antisemitismo, un pensiero va sempre anche ai Rom che sono vittime dello stesso problema, agli omosessuali che sono una minoranza con difficoltà a essere accettata e così via. Una cosa da Re Leone tipo siamo un’unica realtà. E alla fine, quando si ritorna alla vita reale, si crede un pochettino di più nell’intima bontà dell’uomo. O per lo meno degli appassionati di diritti umani.
Francesca Matalon @MatalonF
(21 settembre 2014)