Rosh Hashanah 5775 – Un anno per non perdere la presa
Sia Rosh Hashanah che Kippur hanno due aspetti contraddittori: se da una parte sono giorni di festa, dall’altra, vengono chiamati Yamim Noraim, giorni di timore. La festa, la gioia e il timore sembrano mal conciliarsi insieme. Un rabbi chassidico, il Rabbi di Salonim spiega questa contraddizione attraverso un’immagine: una persona è in mezzo al mare e rischia di affogare, poi qualcuno afferra la sua mano per trarlo in salvo. In quel momento quella persona prova due sentimenti: da una parte una immensa gioia per la propria salvezza, dall’altra la fortissima paura che il suo salvatore lasci la presa. Proprio da questo esempio riusciamo a capire quale dovrebbe essere il nostro rapporto con la vita ebraica: una fonte di gioia che però può sfuggire. Della quale rischiamo di perdere la presa.