Blogger antisemita, la lista Tsipras fa marcia indietro

rassegnaPasso indietro della Lista Tsipras al Parlamento Europeo: il blogger antisemita Alla Adbel Fattah, che su Twitter aveva invitato all’uccisione di cittadini israeliani, non sarà più candidato al premio Sakharov. A darne notizia è il Corriere della sera. Scrive Massimo Rebotti: “La presidente del gruppo ieri ha convocato una riunione e, all’unanimità, è stata decisa la marcia indietro. Sempre all’unanimità, qualche giorno prima, il gruppo aveva scelto il blogger”. Ieri, sul Corriere, Pierluigi Battista aveva denunciato l’indecenza di questa candidatura.

Studiosi a confronto, all’Università Marconi di Roma, sulla figura di Pio XII durante la Shoah. Il quotidiano della Santa Sede L’Osservatore Romano anticipa alcune riflessioni di Anna Foa. Afferma la storica: “Esiste una vera e propria leggenda nera, che ha fatto di Pio XII un papa nazista o favorevole ai nazisti, una leggenda nata negli anni Sessanta e che è ora più viva che mai, almeno a livello del grosso pubblico. Il tono difensivo e apologetico spesso adottato dai sostenitori di una opposta leggenda rosa non aiuta a cambiare questo clima, mentre si ha l’impressione che anche i lavori più rigorosi di molti storici, e non solo cattolici, che hanno dato spiegazioni ponderate della questione dei ‘silenzi’ di Pio XII non siano recepite dal pubblico e non influiscano sul comune senso storiografico”.

Lo straordinario rinvenimento di alcuni family movies sull’Italia ebraica pre Shoah da parte del giornalista del tg5 Claudio Della Seta, fatto che vi avevamo raccontato sul nostro notiziario quotidiano del 23 settembre, è oggi illustrato da Gabriele Isman su Repubblica. “Due dei personaggi che si vedono nel film dopo il matrimonio, Giulia Di Segni e Samuele Della Seta che erano i genitori del mio nonno paterno, il 16 ottobre 1943 furono catturati nel rastrellamento del Ghetto, e morirono nel campo di concentramento di Auschwitz. Oggi – spiega Della Seta – sono ricordati da due ‘pietre di inciampo’ che sono state poste davanti al loro portone proprio in via Arenula e anche per questo il film mi ha commosso”.

Da leggere anche l’articolo di Fabio Isman sull’online del Messaggero. Descrivendo alcune scene di vita quotidiana scrive: “Si vede l’intera famiglia al mare, forse ad Anzio; e sulla neve, forse all’Aprica. Lieta, spensierata; le infami leggi razziali sono ancora lontane: mancavano ancora 15 anni. Sci ed abiti di una volta; costumi da bagno assai antichi; un uomo è sotto l’ombrellone con il papillon, il cravattino. E le nozze dei nonni Silvio Della Seta e Iole Campagnano: ‘Un matrimonio osteggiato; erano primi cugini, figli di due sorelle, Italia e Giulia’”.

Un migliaio di invitati alla festa per i 25 anni di riunificazione tedesca. Tra gli invitati, come riporta il Messaggero, anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e l’ambasciatore dello Stato di Israele a Roma Naor Gilon.

“L’araba Etihad toglie i jet Alitalia a Israele”. Così il Tempo nel titolare un articolo di Alessandra Zavatta in cui si legge: “Arrivano gli arabi di Etihad, se ne vanno gli israeliani di Bedek. E duecento operai che Alitalia licenzierà potranno tornare a Fiumicino. Perché la manutenzione per gli aerei impiegati sul lungo raggio, Boeing 777 e Airbus 330, traslocherà da Tel Aviv a Roma”. Stando a quanto si legge la mansione ricadrà su Atitech, società partecipata da Alitalia e Meridie che attualmente si occupa della revisione dei velivoli di corto e medio raggio della compagnia nello scalo napoletano di Capodichino.

Tornano insistenti le voci relative a una possibile candidatura di Diego Armando Maradona alla guida della nazionale di calcio palestinese. Se ne era già parlato anche nel 2011 anche se l’accordo era saltato per motivi economici. Così Francesco Battistini sul Corriere: “Tre anni dopo, nonostante Abu Mazen non paghi i dipendenti da tre mesi, dicono che la barriera finanziaria sarebbe perforabile: allenatore solo fino a gennaio, per la Confederation Cup asiatica. O mamma mamma mamma, tutti innamorati son. A patto che Maradona venga gratis. Se no, chi paga?”.

Su Repubblica Gad Lerner approfondisce l’ambiguità di alcune realtà del Golfo che da una parte investono molti miliardi nelle società occidentali e dall’altra foraggiano, in modo plateale, movimenti terroristi e jihadisti. Scrive Lerner: “Sembra incredibile che gli stessi sovrani comprino Valentino e l’Alitalia, il Paris Saint Germain e il Manchester City, per poi schierarsi al fianco dei peggiori nemici della civiltà occidentale. Siamo in presenza di una conseguenza non voluta del predominio della finanza sull’economia globale: la trasformazione di enclave semi-feudali in centri nevralgici dello squilibrio mondiale”.

Lo stesso Lerner viene oggi attaccato da Giulio Meotti (Il Foglio) per la sua recensione al diario di Simcha Rotem, uno degli eroi della rivolta del Ghetto di Varsavia. Scrive Meotti: “Due giorni fa, su Repubblica, Gad Lerner ha annunciato l’uscita del libro per le edizioni Teti con una sua prefazione. Solo che il libro è già in libreria da un mese per un’altra casa editrice, la Salomone Belforte, che pubblica dal 1805. È successo che la Teti, storica casa editrice della sinistra, aveva ricevuto da Rotem i diritti di pubblicazione. Poi qualcosa è andato storto e l’anziano sopravvissuto ha ritirato i diritti alla Teti e ha chiesto alla Belforte di pubblicare il libro”. A proposito di questa decisione Meotti si pone i seguenti interrogativi: “Non è che le edizioni Teti volevano usare il diario di Rotem in chiave anti israeliana? Volevano proporre in Italia il paradigma Varsavia come Gaza? Sarà questo ad aver spinto Rotem a rompere con la casa editrice?”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(2 ottobre 2014)