Oltremare – Inverno, autunno
Finalmente autunno. Spuntano come funghi le Sukkot, capanne, a ogni angolo di strada, in cui mangiare e chicchierare; una brezza fresca la sera ci fa perfino mettere un golfino, e dubitare se magari abbandonare temporaneamente i sandali per un paio di scarpe chiuse. No, non esageriamo, finché non arriva la pioggia vera, quella a scrosci, non c’è motivo di chiudere i piedi interamente in gabbia.
L’autunno porta la fine delle festività, con un certo sollievo per i negozianti e per gli uffici, e ovunque questi ponti obbligati non sono di grande aiuto dopo l’estate in apnea che si è passata. Forza, entro il prossimo weekend ne siamo fuori, e poi fino a Hannukka filiamo dritti senza ulteriori distrazioni. Ma non si pensi che in autunno qui ci si rinchiuda nelle case, anzi: il fatto che non fa troppo caldo spinge tutti ad uscire, a stare fuori piuttosto che dentro, almeno fino alle piogge e a volte anche durante. Il vero israeliano, si sa, è atermico e non si bagna quando piove. Provato.
Personalmente, ancora in ottobre e novembre l’unica cosa che davvero mi attira in un interno è un buon film. E quest’anno, il cinema israeliano (a ognuno le sue dipendenze, e lo sanno tutti che non fumo, quindi..) promette molto, troppo bene. Sarà meglio rinnovare presto quell’abbonamento che mi fa pagare i film quasi a metà prezzo, che avevo lasciato finire con l’inerzia dell’estate di guerra: “questi sono gli ultimi due biglietti scontati, vuoi rinnovare?” – mah, vedremo, dissi verso fine agosto, e pensai “ma chi ha la testa per programmare quanti film vedrò nelle prossime settimane?”. Ecco, il tempo è arrivato, portato dal vento autunnale ritorna anche il cinema.
E vedere un film israeliano in una sala israeliana con altri spettatori israeliani rumorosi e sempre ritardatari e il tappeto di pop corn che sono (siamo) in grado di produrre in meno di due ore, fa cadere nel dimenticatoio ogni estate e puntare allegri verso l’inverno.
Daniela Fubini
(13 ottobre 2014)