Fondazione Beni Culturali Ebraici Premiata la mostra sulle Artiste del ‘900
“Un grande successo dal punto di vista del pubblico, la cui partecipazione è stata molto numerosa, della critica, ma anche delle emozioni suscitate”. Così Marina Bakos, curatrice assieme a Olga Melasecchi e Federica Pirani, commenta la mostra Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica, esposta alla Galleria di Arte Moderna di Roma, all’indomani della sua chiusura lo scorso 19 ottobre dopo essere stata prolungata. Realizzata dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale e il Museo Ebraico di Roma, la mostra ha vinto in queste ore il primo premio della sezione arti visive del XV° premio di scrittura femminile “Il paese delle donne”, dedicato all’artista cilena Maria Teresa Guerrero (Maitè) e congiunto al XXII° Premio “Donna e poesia”. “Ricordavo che mi avevano chiesto di mandare il catalogo, ma questa vittoria è stata una sorpresa del tutto inaspettata”, commenta Bakos. “Sicuramente il merito va al catalogo così ben scritto, alla giuria di alto livello ma anche alla grande qualità della mostra, e abbiamo così un motivo di essere ancora più soddisfatti del suo esito”, continua. “Queste donne hanno segnato con il loro valore e la loro professionalità il Novecento artistico italiano e questa mostra rende loro il giusto tributo, riaccendendo i riflettori sui loro straordinari lavori”, ricordava all’inaugurazione a giugno il presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni, sottolineando l’impegno della Fondazione nella promozione e tutela di patrimoni culturali legati al mondo ebraico di cui le centocinquanta opere esposte alla Gam sono un significativo esempio. Una mostra dunque sulle donne, le quindici pittrici e scultrici protagoniste le cui opere tracciano la biografia artistica e personale, ma anche integralmente per opera di donne, come evidenzia Bakos, il che dimostra secondo lei inoltre “quanto si sia compiuto in ambito femminile”. E adesso l’intenzione è quella di ampliare la ricerca ad altri ambiti, “per esempio a Torino, dove Paola Levi Montalcini, le cui opere erano esposte nella mostra, non è certo l’unica artista di grande valore, ma anche a Trieste” spiega Bakos. “Essendo prima di tutto una grande appassionata queste idee di ricerca futura mi coinvolgono da vicino e mi fa piacere che si possa ancora suscitare entusiasmo attraverso il contenuto specifico ed emblematico di un campo mai indagato”.
Francesca Matalon
(24 ottobre 2014)