Qui Milano – Wellcomunity, tutti a casa
con l’auspicio di nuove elezioni

La crisi che attraversa la Comunità ebraica di Milano sta mettendo in luce una ridefinizione delle posizioni interne all’ultimo Consiglio. Se da una parte uno schieramento (la componente Wellcomunity, che ha espresso il presidente Walker Meghnagi) fa un massiccio ricorso alle dimissioni per far saltare il Consiglio e considera inammissibili le astensioni dei partner di governo (Ken) accusati di aver consentito l’approvazione del bilancio con molte astensioni, dall’altra si considera irresponsabile la scelta di abbandonare la guida comune della Comunità in una fase tanto delicata.
Come che la si veda, sono ore molto difficili per la realtà ebraica milanese. Alle dimissioni del presidente Walker Meghnagi e dell’assessore alle Finanze Raffaele Besso, si sono aggiunte anche quelle di tutti gli eletti della lista Wellcommunity. Vanessa Alazraki, Rami Galante David Nassimiha, Guido Osimo e Daniele Schwarz hanno infatti deciso di lasciare i propri incarichi consiliari, formalizzando la propria decisione in una lettera e dichiarando apertamente l’intenzione di provocare le elezioni anticipate. Si apre così una nuova fase per la realtà ebraica milanese, che sta attraversando un momento delicatissimo sotto un profilo finanziario e organizzativo. Situazione acuita dalle divisioni tra le due anime rappresentate in Consiglio, la lista Wellcomunity da una parte (nove consiglieri) e la lista Ken dall’altra (10 consiglieri), che per due anni avevano governato insieme la Comunità. L’esperienza unitaria sembra dunque arrivata al suo epilogo, dopo la notizia delle dimissioni della lista Wellcomunity. Anche se non si escludono scenari differenti.
Il presidente Meghnagi e l’assessore alle Finanze Besso avevano spiegato nelle scorse ore, in una lettera inviata agli scritti, la motivazione della propria decisione di abbandonare la guida della Comunità milanese. “In seguito a quanto accaduto durante la riunione di Giunta e Consiglio (tenutasi martedì 21 ottobre), ritengo non esserci più le condizioni che mi avevano portato all’inizio di questo mandato ad assumere l’incarico di presidente della Comunità Ebraica di Milano”, le parole di Meghnagi, che a Pagine Ebraiche 24 aveva poi anticipato più nel dettaglio i motivi del suo gesto. “Molti consiglieri non hanno voluto approvare esplicitamente il bilancio con un voto favorevole – aveva dichiarato Meghnagi – e questa credo sia una dimostrazione di sfiducia rispetto al mio operato”. Il riferimento è all’approvazione del bilancio consuntivo del 2013, passato in Consiglio con sette voti favorevoli, cinque astenuti mentre quattro consiglieri avevano preferito abbandonare l’aula prima della votazione. Un voto non unanime, così come Meghnagi aveva detto di sperare. L’assessore responsabile del Bilancio Besso, rivolgendosi agli iscritti, aveva affermato di ritenere “venute meno le minimali condizioni per poter continuare a svolgere il mio incarico con serenità e passione”. Ma si tratta di scelte strumentali e la fiducia, secondo gli esponenti della lista Ken, non è mai stata messa in discussione, mentre era stato invocato un termine per procedere a all’integrazione di alcuni punti presenti nel consuntivo. Nel corso della riunione, inoltre, i rappresentanti della lista Ken avevano rimesso nelle mani del presidente le proprie deleghe, gesto – affermano – dettato dalla volontà di ripartire con un nuovo progetto comune. Una possibilità che sembra oramai naufragata dopo l’annuncio delle dimissioni degli altri consiglieri della lista Wellcomunity. Se le dimissioni non saranno ritirate entro il prossimo Consiglio, gli ebrei milanesi dovranno tornare al voto e scegliere nuovamente, a distanza di due anni, a chi affidare il timone della seconda Comunità italiana, segnata da una situazione molto complessa e delicata.

Daniel Reichel

(24 ottobre 2014)