Ebreo…

“Essere o non essere”, questo non è il problema. In questi giorno ci si interroga spesso sulla questione di “Chi è Ebreo?”, anche sulla scia di recenti pubblicazioni sul tema. Rispondere a questa domanda è, a mio modesto avviso, piuttosto semplice: “Chi è ebreo?”, fa parte del popolo ebraico chi è figlio di madre ebrea. Ebrei si nasce o si diventa attraverso il Ghiur. Ma ebrei si resta, anche dopo generazioni di abbandono, come si è visto nel secolo breve, sia per il male che per il bene, sia per la morte che per la vita. Un ebreo resterà sempre un ebreo. Un ebreo rappresenta, simboleggia, proclama il proprio essere ebreo persino malgrado se stesso. L’ebraismo non vede mai l’ebreo come un individuo ma, piuttosto, come il rappresentante di un’intera tradizione e di un popolo intero. Tuttavia, la questione non è tanto “chi è ebreo?”, quanto piuttosto: “che cosa significa essere ebrei?”. Rispondere a questa domanda appare molto più difficile rispetto alla questione precedente: l’identità ebraica è composta da una estrema sensibilità religiosa e da una stretta identificazione con il popolo ebraico. Questi valori sono quel collante che ci rende ebrei. Il problema, a mio avviso, quindi non è “chi è ebreo” tecnicamente, ma “che cosa significhi essere tale” spiritualmente. L’Ebraismo non è soltanto un’esperienza culturale, ma è il vivere in una sfera spirituale. Su questo punto entra in gioco non poca confusione: da una parte troviamo gli ebrei laici e disinteressati alla Torah che però si sentono legati in qualche modo al popolo ebraico (spesso identificandosi con il sionismo); da un’altra parte si situano gli ebrei assimilati che vedono l’ebraismo solo come storia e cultura: il loro contatto con l’ebraismo non avviene tanto attraverso l’osservanza della Torah, ne si identificano con il popolo di Israele, ma nasce dal concetto generale di Civiltà Ebraica; da un’altra parte ancora si situano gli ebrei tradizionalisti, in quanto dotati di sensibilità religiosa e di uno stretto legame con la storia del popolo di Israele. Un ebreo è una persona impegnata verso D-o e i Suoi insegnamenti (Torah); vive come parte di un popolo. L’identità ebraica è fondata quindi su tre pilastri: il rapporto con D-o, lo studio della Torah e il legame con il popolo di Israele. Il termine ‘ebreo’ esprime un concetto simultaneamente religioso e nazionale. Tutte queste componenti sono intrecciate tra loro in varie combinazioni. È necessario mantenere l’equilibrio tra queste componenti. Tuttavia, una di queste tre componenti, a mio modo di vedere, non dipende dalle altre due, mentre tutte le altre dipendono da essa: lo studio della Torah. Per quale motivo? Per usare le parole dei Maestri: “L’uomo si occupi sempre di Torah e di Mitzvot, anche se non per se stesse (per amore di D-o), poiché, anche facendolo non per se stesse, egli arriverà a farlo per se stesse, per amore di D-o” (Talmud Bavli, Nazir 23). Se trovate quindi un ebreo che prova amore per lo studio della Torah (per es. come mera passione culturale), ma non crede in D-o e non ha un legame particolare con il suo popolo (“not affiliated”), che continui pure a occuparsi di Torah affinché il suo amore si estenda anche a D-o e al suo popolo, cosi che tutte e tre le componenti formino un triplo nodo d’amore che non potrà essere sciolto facilmente dal processo di assimilazione. Da dove deriva infatti il nostro rapporto con il Creatore? dallo studio della Torah, che ci porta a scorgere la presenza del D-o vivente nel creato e nella storia; da dove deriva anche il nostro legame con il popolo ebraico? dallo studio della Torah, che definisce la storia, la lingua e le caratteristiche identitarie del popolo di Israele. Se togliessimo dalla Torah Israele, non ci rimarrebbe altro che lettere sparse; se togliessimo da Israele la Torah, non ci rimarrebbe altro che una moltitudine di genti di origini differenti. Tutto ciò che ci rimane quindi in quanto ebrei è la Torah e il desiderio del nostro cuore di trovare una strada, nel mondo contemporaneo, verso forme di vita in cui si preservi un aspetto fondamentale della spiritualità ebraica: lo studio della Torah. Da qui tutto il resto ha origine; da questo punto di partenza si rigenerano tutte le altre componenti dell’identità ebraica.

Paolo Sciunnach, insegnante

(27 ottobre 2014)