“Dall’Italia nessun aiuto per Auschwitz-Birkenau”

rassegna“Dall’Italia nessun euro per Auschwitz”. È la denuncia del quotidiano El Pais, oggi riportata da Repubblica. Tra i grandi paesi d’Europa proprio Italia e Spagna non starebbero contribuendo a tener viva la memoria la memoria del lager nazista (del tema si era già parlato lo scorso settembre, dopo la donazione di 100mila euro da parte dello Stato del Vaticano). In testa alla classifica figura la Germania, con 60 milioni di euro stanziati. La città che ha elargito maggiori fondi è invece Parigi.

A Torino cerimonia di insediamento del nuovo rabbino capo Ariel Di Porto, nominato all’unanimità in agosto. Romano, 35 anni, rav Di Porto era direttore dell’Ufficio Rabbinico della Capitale dal 2010. Presenti tra gli altri alla cerimonia, scrive il quotidiano torinese La Stampa, “il presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana Giuseppe Momigliano, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e il presidente della Comunità ebraica Beppe Segre”.

Toni allarmati, sulla stampa israeliana, dopo l’aggressione antisemita di Anversa. Il Quotidiano Nazionale riporta in particolare la reazione di Maariv su cui si elencano altri episodi di inquietudine tra cui quello che sembra essere stato un tentativo di investimento del rabbino olandese Benyamin Yaakobs da parte di un’auto sospetta. Sempre secondo Maariv in Italia, i partecipanti a un non precisato convegno ebraico studentesco, avrebbero ricevuto istruzione “di non ostentare in pubblico simboli spiccatamente ebraici, a scopo prudenziale”.

I crimini dell’Isis, con la decapitazione di un nuovo ostaggio, tornano ad occupare le prime pagine dei giornali. Sul Corriere della Sera Angelo Panebianco invita a una maggiore consapevolezza collettiva della minaccia. “Sembra – la sua denuncia – che una gran parte, forse la parte maggioritaria, dell’Italia pubblica soffra di un blocco cognitivo. Pare incapace di prendere atto dei radicali, irreversibili, cambiamenti intervenuti in Europa e in Medio Oriente, ha l’aria di non rendersi conto che violenza e crescenti rischi di violenza si diffondono intorno a noi, sembra non capire che di fronte alla violenza non si può altro che assumere una posizione intransigente o anche, se la situazione lo esige, fare uso della forza”.

“Pressato dalle richieste dei suoi imprenditori, il governo israeliano sta preparando il cosiddetto ‘Start-up visa’, un visto speciale, da tempo atteso, che permetterebbe ai tecnologi, provenienti dall’estero e richiesti in Israele, di imboccare una corsia veloce all’ufficio immigrazione”. Lo riferisce Edoardo Segantini sul Corriere. Infelice la scelta della redazione, che titola: “Via il muro agli immigrati di qualità”.

Dopo l’anticipazione apparsa sul giornale dell’ebraismo Pagine Ebraiche che al libro e alla biografia dell’autrice dedicava l’apertura delle pagine di cultura, la straordinaria saga familiare “Forse Esther” (ed. Adelphi) di Katja Petrowskaja è oggi raccontata sul Corriere da Pietro Citati: “Un percorso di dolore e di speranza che passa attraverso le purghe staliniane, la guerra, la Shoah”.

Vergognoso episodio di omofobia in un liceo di Perugia. Uno studente è stato infatti aggredito con epiteti, calci e pugni dal suo professore. A difendere il 14enne, afferrato al collo dal docente, sono stati i compagni di classe. La Stampa ricorda con una grafica episodi di intolleranza avvenuti nelle scorse settimane in Italia.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(17 novembre 2014)