Mervyn Smith (1937 – 2014)
“Mevyn era un leader fondamentale non solo all’interno della comunità ebraica, ma nei rapporti con lo Stato. La sua presenza, la sua saggezza, non mancheranno solamente alla famiglia ma a tutti gli amici ed i colleghi”.
Così Rabbi Moshe Silberhaft, direttore del Congresso ebraico del Sudafrica ha dato l’ultimo saluto a Mervyn Smith, il presidente scomparso a 77 anni lo scorso sabato dopo una lunga malattia.
Nato vicino a Vaal River da una famiglia di sionisti (sua madre Mabel era attivista, sua nonna Lily Osrin cucì la bandiera per il primo congresso sionista a Vereeniging) Smith, che ha anche ricoperto la carica di vicepresidente del Congresso ebraico mondiale, ha costruito con la moglie Tamar una famiglia da sempre impegnata nella vita comunitaria. Le sue battaglie erano tante, prima tra tutti quella contro l’apartheid, un tema scottante in Sudafrica e sul quale non si è mai tirato indietro, diventandone uno dei combattenti più decisi e condannandola ufficialmente nel 1985 con una presa di posizione storica. Ma Smith era anche un profondo conoscitore dell’antisemitismo in tutti i suoi aspetti, quelli legali in primis. Attivo negli studi sulla Shoah, tanto da diventare presidente del consiglio della Holocaust Foundation sudafricana e il rappresentante del Sudafrica della Claims Conference battendosi per i risarcimenti materiali. “Vice presidente del World Jewish Congress, vice presidente onorario South African Jewish Board of Deputies, si è distinto per la innata conoscenza dei meccanismi della comunità ebraica, la storia ebraica, l’attualità e la politica israeliana” scrive il portale J-wire. Smith ha anche ricevuto il Lexus Lifetime Achiever Award alla cerimonia Jewish Achiever Awards per il suo contibuto nell’ambito del cambiamento e del progresso del Sudafrica nei campi dell’economia, arte, scenza, sport e filantropia. Appassionato giocatore di cricket è stato il presidente del Bellville Cricket Club ed a lungo presidente della Cape Town City Ballet Company. I funerali si terranno oggi a Cape Town, per dare l’ultimo saluto ad un uomo che lascerà un vuoto incolmabile. In Sudafrica ma non solo.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(17 novembre 2014)