Esav…
“Esse furono causa d’intima amarezza…” (Bereshìt 26, 35). Il Grande Maestro italiano Rabbì Ovadià Sforno commenta questo verso dicendo che le mogli che prese Esav furono come un rasoio e un coltello e abbreviarono la vita di Itzhàk e Rivkà. Infatti la parola morat – amarezza, è simile a morah – rasoio, che compare in Giudici (13, 5) “Sulla cui testa non passerà rasoio”. Nonostante tutto questo Itzhàk non riconobbe la grande cattiveria di Esav, che non rimproverava le proprie mogli e sbagliò quando volle benedirlo. Infatti quella sorta di benedizione o consiglio che diede, “vivrai della tua spada” (Bereshìt 27, 40), fu causa d’inciampo, aumentando l’inimicizia tra i suoi figli, e Yakòv fu costretto a fuggire in un altro paese.
David Sciunnach, rabbino
(19 novembre 2014)