Qui Trieste – I luoghi delle idee
La serie di Sabatine 2014, serate culturali all’Antico Caffè San Marco di Trieste, si è aperta sabato sera con una proposta ambiziosa: suscitare il dialogo tra il pubblico e gli ospiti sul tema: “I luoghi delle idee e nuove creazioni architettoniche. Il salotto culturale antico e moderno”. Molto è stato detto dall’architetto Barbara Fornasir e dall’editore e libraio antiquario Simone Volpato, sollecitati da Valerio Fiandra che ha condotto l’incontro e da alcuni dei presenti intervenuti nella discussione, dimostrando quanto l’argomento proposto fosse interessante e denso, al punto da lasciare alla fine la sensazione di averne appena toccato la superficie.
Si è parlato così di quanto ci possa essere in comune tra i due ospiti e tra i rispettivi mestieri, delle competenze troppo spesso relegate al di fuori delle istituzioni e delle “accademie”, dei rapporti tra gli spazi e ciò che si fa dentro di essi e sui cambiamenti che le epoche impongono trasformando magazzini in luoghi di cultura e studi professionali o vecchie drogherie in librerie antiquarie. Tra il tanto che si è detto, la passione per la ricerca di libri e biblioteche private disperse, che lo porta a entrare in relazione con collezionisti e a coglierne i desideri anche inespressi è stata raccontata da Simone Volpato, mentre dall’esperienza professionale di Barbara Fornasir, che ebbe per maestro a Venezia il grande Carlo Scarpa e, in particolare, da un suo progetto architettonico per il recupero della chiesa triestina dei Santi Sebastiano e Rocco, con l’intento di realizzare in essa l’archivio per i disegni degli edifici cittadini e la nuova sede per la Cappella Civica, ha permesso di ricordarne il direttore, Marco Sofianopulo recentemente scomparso, allievo di Giulio Viozzi, grande compositore lui stesso, persona generosa e sanguigna.
Come si voleva, la musica è stata presenza costante della serata, anche se forse un po’ troppo in disparte rispetto a quanto essa merita. Al tema ampio e libero dei discorsi si sono aggiunti gli ascolti proposti dal M° Marco Podda, direttore artistico e fondatore dell’Associazione culturale “Coro Kol Ha-Tikvà”, ideatore del progetto Sabatine 2014. I brani da lui scelti hanno avuto l’intento esplicito di suscitare emozioni e di riflettere sulla musica come “inutile essenziale”, per poi giungere agli interrogativi sui “dove” essa venga oggi eseguita o riprodotta. Argomento vastissimo, appena accennato prendendo come esempio proprio il luogo in cui ci si trovava, un Caffè storico, non sicuramente pensato per far musica, ma nel quale quest’arte viene spesso realizzata, soprattutto dopo la sua recente ristrutturazione.
Come Marco Podda afferma, “viviamo immersi nelle emozioni che essa sollecita, forse troppo spesso senza rendercene conto”. Da qui la necessità di farsi domande rispetto a ciò che si prova dentro di sé, primo passo per raggiungere una consapevolezza estetica che vada al di là delle etichette che imprigionano la musica in fasi storiche o in ambiti di ascolto, utili per classificarla, ma che ne snaturano spesso l’essenza. Primo inizio di una serie di appuntamenti sempre diversi, la serata è stata definita, alla fine, il “numero zero” di Sabatine. È andata bene, ma gli organizzatori pensano a qualcosa di ancora migliore per i prossimi incontri, a partire da quello di sabato prossimo, sempre al Caffè San Marco e sempre alle 21, che avrà come ospite l’importante musicologo Carlo De Incontrera e per tema “Organizzare la musica”.
Paola Pini
(24 novembre 2014)