Holon fashion week – Le nuove frontiere della moda
Moda è scambio, dialogo, discussione. Moda è un’idea in continuo movimento – a volte in evoluzione, altre in regressione, altre ancora portando ad una vera e propria rivoluzione.
Nonostante quando si pensa alla parola “moda” ci si immagini una sfilata parigina o un cartellone pubblicitario affisso in Times Square, la moda è uno spazio artistico multiforme e controverso, che va studiato e capito quasi come una scienza. Non a caso, al cuore della Holon Fashion Week – tenutasi questa settimana nella città israeliana di Holon – non vi sono sfilate, bensì una serie di conferenze e workshop. Al posto della passerella vi è un palco e al posto delle modelle vi sono pannelli di esperti di ogni campo della moda, dal design al marketing.
Obiettivo della Holon Fashion Week 2014, giunta alla sua settima edizione, è analizzare il processo creativo in un’era storica fortemente caratterizzata dalla tecnologia; un periodo in cui l’eccesso di informazioni, provenienti da ogni direzione, rende difficile l’assorbimento di ciò che è rilevante e la creazione di prodotti originali. I nuovi strumenti, però, esistono e ignorarli è impossibile; sfruttarli in maniera intelligente deve essere l’obiettivo di ogni designer.
Alla serata d’apertura dei Fashion Awards, durante i quali sono stati premiati i maggiori stilisti israeliani, sono seguiti tre giorni d’incontri e lezioni svoltisi tra Holon e Tel Aviv.
Imperdibile l’inaugurazione della mostra “New Cotoure” di Iris Van Herpen, giovane designer olandese che ha deciso di cavalcare l’onda delle stampanti 3D per la creazione dei suoi abiti. Grazie alla tecnica 3D, gli abiti, dallo stile futuristico, talvolta persino grottesco, sono perfezionati fin nei dettagli meno visibili; ne risulta un’opera più adatta ad un museo o, se vogliamo, ad un’esibizione di Lady Gaga, che una collezione realmente indossabile. La mostra, ospitata dal Museo del Design di Holon, sarà visitabile fino a marzo 2015.
Il tema del matrimonio tra moda e tecnologia (trattato anche nel dossier “Moda e Modi” pubblicato nel numero di dicembre di Pagine Ebraiche) è stato approfondito durante un affollato workshop organizzato da GeekTime e McCann nell’auditorium del Mediatheque di Holon durante l’ultima giornata della Fashion Week. L’evento, intitolato “Fashion TechDate”, ha ospitato alcuni tra i leader israeliani in ambito Fash&Tech, tra cui il New Devices Group di Intel, che ha presentato MICA, un nuovo bracciale “smart”: “Si tratta di un’occasione unica: il potenziale delle tecnologie indossabili è enorme”, ha dichiarato Michal Wosk, portavovce del gruppo.
Sullo schermo del palco è stata quindi proiettata la frase “Make it wearable fashionable”, una provocazione riferita allo scarso valore estetico dei dispositivi tecnologici indossabili.
Tra le nuove proposte e tendenze Fash&Tech riportate alla conferenza, vanno citati i manichini interattivi, il codice QR stampato sul cartellino di ogni prodotto in vendita, e lo scan corporeo effettuato in camerino per offrire un’esperienza di shopping appagante e intelligente. A seguire, la presentazione di otto startup israeliane che uniscono moda e tecnologia, come Famuza – un social network dove i designer emergenti possono proporre i loro schizzi – Keeprz, che si occupa di coupon digitali.
La settimana si è conclusa con una festa di chiusura tenutasi al Kuli Alma di Tel Aviv. Paradossalmente, la partecipazione alle conferenze è stata assai più notevole che quella al party. Viene naturale pensare che dopo aver presentato una carrellata di idee innovative, i volti rivoluzionari della moda non vadano a alcuna festa, ma preferiscano tornare a casa e cominciare fin da subito a studiare nuove proposte per la Holon Fashion Week dell’anno prossimo.
(la foto è di Sharon Derhy / Design Museum Holon)
Simone Somekh
(27 novembre 2014)