Le Pen-Salvini, baci e abbracci
Amicizie pericolose. Si rinsalda, tra baci e abbracci, l’alleanza tra il Fronte Nazionale di Marine Le Pen e la Lega Nord di Matteo Salvini. A Lione, sul palco del FN, il leader leghista afferma: “Sono orgoglioso di essere populista. Orgoglioso di ridare, finalmente, voce al popolo” (Marco Cremonesi, Corriere della sera).
Estrema destra a Milano, un fiasco. Appena trecento partecipanti all’Hammerfest, il festival aperto agli estremisti di tutta Europa conclusosi con una performance musicale in un capannone privato alla periferia di Milano. Per l’Anpi, sostenuta tra gli altri dalla Comunità ebraica, si tratta di un raduno neonazista che, per i suoi contenuti antisemiti e razzisti, “si pone in aperto contrasto con i principi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, e costituisce una inaccettabile offesa a Milano Città Medaglia d’Oro della Resistenza” (Giorno).
Un premio alla creatività digitale. Si svolgerà mercoledì a Roma, all’Ara Pacis, la cerimonia conclusiva del premio che la conferenza dei rabbini d’Europa assegna ai migliori giovani inventori di applicazioni digitali. “Cerchiamo i nuovi Mark Zuckerberg ed è la prima volta che la consegna annuale di questi riconoscimenti si tiene a Roma” spiega il rabbino capo Riccardo Di Segni (Gabriele Isman, Repubblica).
Israele all’Expo. Di innovazione si parla oggi anche a Milano in occasione di una prima presentazione del padiglione Expo di Israele. Tra le tematiche che saranno maggiormente poste in evidenza, come spiega Repubblica, le procedure di fertilizzazione dei terreni che hanno fatto di Israele un modello all’avanguardia nel mondo (Repubblica).
Risposta e botta. Sulle pagine torinesi di Repubblica una lettera del vicepresidente della Comunità ebraica Emanuele Segre Amar e la risposta della giornalista Vera Schiavazzi a proposito della mostra sui rifugiati palestinesi ospitata presso il locale Museo della Resistenza e le dichiarazioni dello stesso Segre Amar ai media. Il primo nega di aver mai rilasciato l’intervista apparsa giovedì 20 novembre, l’altra conferma in pieno la veridicità delle affermazioni riportate, consigliando per il futuro una maggiore consapevolezza del fatto che parlando con i giornalisti le proprie parole possono effettivamente essere pubblicate dalla stampa.
Papa in Turchia, nel ricordo di Roncalli. Tensioni geopolitiche, dialogo interreligioso, impegno per la reciproca comprensione a segnare la missione di papa Bergoglio in Turchia. “Una visita costellata anche dal ricordo di Angelo Roncalli – il futuro Giovanni XXIII, da poco santo – che dal 1935 al 1944 visse a Istanbul da delegato apostolico, ‘ambasciatore’ del Vaticano, e che si adoperò in modo speciale durante la seconda guerra mondiale per aiutare rifugiati, perseguitati ed ebrei” sottolinea tra gli altri Carlo Marroni (Sole 24 Ore).
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(30 novembre 2014)