Qui Roma – Ebrei dai paesi arabi, modello d’integrazione
Una chiave di lettura è la resilienza, la capacità di far fronte agli eventi traumatici e di riorganizzare la propria vita davanti alle difficoltà. È questo, secondo Liliana Picciotto, il segreto che sta dietro al formidabile contributo che gli ebrei fuggiti dai paesi arabi con i pogrom degli Anni Sessanta hanno saputo offrire non solo alla vita comunitaria ma a tutta l’Italia: da Milano a Roma a Livorno.
La storica del Cdec e consigliere UCEI, originaria ella stessa di Alessandria d’Egitto, guida i presenti in un viaggio che dai secoli più remoti e dalle alterne vicende storiche che sarebbero seguite arriva fino al percorso di valorizzazione delle diverse edot (etnie) che compongono la Comunità ebraica milanese realizzato per il Cdec.
Occasione del suo intervento l’incontro “Ebrei dai paesi arabi: da profughi a cittadini” organizzato congiuntamente da Ambasciata d’Israele a Roma e Comunità di Sant’Egidio. Sul palco, accanto a Picciotto, l’ambasciatore Naor Gilon, il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, lo storico e fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Ad intervenire anche il presidente degli ebrei tripolini della Capitale, Scialom Tesciuba, e tre testimoni diretti dall’Egitto, dalla Libia e dalla Siria.
Da una parte l’aiuto ricevuto dal governo italiano, dall’altro l’impegno per mettersi alle spalle l’orrore, il dolore, l’angoscia di un viaggio senza ritorno. Maniche rimboccate e una nuova ripartenza nel segno dell’integrazione tanto che, più volte nel corso della serata, si prenderanno ad esempio le diverse vicende raccontate come modello per i profughi del presente.
“Nelle video-interviste che sono state realizzate per il progetto Edot – ricorda infatti Picciotto – emerge con chiarezza la vita degli ebrei nei paesi arabi, le loro abitudini, le loro canzoni, i piatti tipici. Un quadro ad ampio raggio che ci ha permesso di apprezzare quanto il loro patrimonio di valori abbia fecondato le comunità ebraiche e tutto il paese”.
Il tema delle persecuzioni e della fuga degli ebrei dai paesi arabi è intanto nell’agenda delle Nazioni Unite grazie a un evento (“La storia non raccontata di 850mila profughi”) organizzato dal World Jewish Congress e da altre associazioni ebraiche internazionali. Tra gli ospiti, oltre al presidente del WJC Ronald Lauder, anche il ministro israeliano dell’Acqua, dell’Energia e del Gas Silvan Shalom.
(2 dicembre 2014)