Setirot –  Grazie, Milano

jesurumA poche centinaia di metri l’uno dall’altro, sabato scorso, in pieno centro a Milano, si sono svolti due presìdi, uno democratico e antifascista per denunciare il raduno neonazi Hammerfest 2014 e l’altro direi né democratico né antifascista sotto lo slogan “no Expo, no Israele”. Modicamente affollato il primo, promosso da Anpi e Libertà e Giustizia con l’adesione dei sindacati, dei partiti di centrosinistra, della Comunità ebraica di Milano e di numerose associazioni tra cui Arci, Acli, Libera; andato semi-deserto il secondo, i soliti militanti in servizio permanente effettivo cosiddetto filo-palestinese, una meccanica ripetizione di slogan senza senso. Al richiamo dell’Anpi i milanesi che vogliamo aspettarci, magari con in testa anche qualche critica alla politica di Gerusalemme, che in democrazia è ammesso e salutare. Al richiamo della kefiah i pretoriani dell’ostracismo, che non concepiscono il diritto di tutti a esprimersi, che non immaginano nemmeno lontanamente la possibilità di dissentire civilmente dalla politica di un governo, che non contestano tanto la politica di Netanyahu quanto lo Stato d’Israele tout court, guidati — meglio sarebbe dire obnubilati — da una ossessione che finisce col diventare antisemita. 
E dunque grazie Milano. Non a caso, pensando a questo 29 novembre, mi vengono subito da sovrapporre due immagini: il sindaco Giuliano Pisapia – con la sua Giunta da sempre molto vicina agli ebrei della città – che nell’estate 2011 si impone per mantenere in piazza Duomo la rassegna Unexpected Israel finita nel mirino di una campagna di boicottaggio da parte degli antagonisti filo-palestinesi e lo stesso Pisapia che, pochi giorni fa appunto, chiede a Prefetto e Questore di fermare “l’inaccettabile raduno neonazista”.

Stefano Jesurum, giornalista

(4 dicembre 2014)