…condanne

In una manifestazione contro la pena di morte organizzata dall’associazione Nessuno tocchi Caino e tenutasi a Roma, in Campidoglio, alcuni giorni fa, Iaia Vantaggiato ha parlato della posizione ebraica, in particolare di quella del Talmud, sul tema delle esecuzioni capitali. La pena di morte esisteva al tempo dei rabbini del Talmud, fino a che non fu abolita all’inizio del II secolo dell’era volgare, ma era davvero difficile emanarla. Era infatti necessario un tribunale di almeno 23 giudici, e non bastava la maggioranza semplice. Inoltre se si fosse verificata l’unanimità dei giudici per la condanna, essa non doveva essere emanata perché una simile unanimità sarebbe stato indizio di un giudizio viziato. Un bell’esempio di cautela e di attenzione, altro che “occhio per occhio, dente per dente”! Fa piacere, una volta tanto, essere additati a modello positivo. Posso ancora ricordare, per chi non lo sapesse, che nella storia dello Stato d’Israele il solo civile condannato a morte e giustiziato è stato Adolf Eichmann nel 1962?

Anna Foa, storica

(8 dicembre 2014)