Qui Milano – Good Morning Italia e il racconto dell’anno che verrà
Un servizio per dare al lettore ogni mattina le informazioni che vale la pena di sapere su quanto accade nel mondo. Questa l’idea trainante della redazione di Good Morning Italia: alle prime luci del giorno migliaia di utenti scorrono una mail o la app e leggono in modo semplice e veloce una rassegna delle notizie pubblicate sui principali media italiani e internazionali. A selezionare le notizie che contano – un motto che sembra parafrasare quello del New York Times, all the news that’s fit to print (tutte le notizie che vale la pena stampare) -, una redazione di giovani giornalisti, che dal 2013 ha avviato questa esperienza e ora si prepara a nuove sfide. Un bilancio di quanto fatto fino a oggi, della nuova partnership con Banzai Media e dei risultati raggiunti sono stati alcuni dei punti toccati ieri da Beniamino Pagliaro, tra i fondatori di Good Morning Italia, nel corso di una presentazione al pubblico milanese dell’iniziativa editoriale. E per salutare il 2015, Good Morning Italia, ha annunciato ieri Pagliaro, ha messo a disposizione dei suoi lettori un ebook gratuito in cui “l’anno che verrà è raccontato da alcune delle migliori firme del giornalismo italiano”. Valutazioni di politica interna, economia e internazionale per ricapitolare quali saranno i temi caldi dell’anno venturo. Tra questi, un capitolo dedicato a Israele e ai negoziati di pace palestinesi a firma di Davide Frattini dal titolo “Due popoli, tre Stati”. Il corrispondente da Israele del Corriere della Sera richiama la “La fantasia satirica dello scrittore israeliano Etgar Keret” che immagina non più due nazioni ma tre. “La terza nazione – scrive Frattini – andrebbe ai fondamentalisti di entrambe le parti, un’enclave per continuare a odiarsi e combattersi. E lasciare in pace i neo-conviventi vicini”.
Tornando a Good Morning Italia – che Beppe Severgnini descrive come “Un machete nella giungla delle informazioni! Proprio bravi, i ragazzi di Good Morning Italia: ogni giorno aprono la strada” – una delle sfide più rischiose presa di recente, è stata la conversione in un prodotto a pagamento, a costi comunque contenuti. Il timore che questo passaggio potesse far perdere abbonati era inevitabile invece “nei primi quattro mesi dal lancio dell’edizione a pagamento – si legge nel comunicato – Good Morning Italia ha registrato una conversione all’abbonamento del 20%, raggiungendo in anticipo gli obiettivi del periodo. La conversione del 20% (20 nuovi abbonati ogni 100 nuovi utenti che provano il servizio per 30 giorni) è un dato migliore degli obiettivi e sensibilmente più alto della media della conversione ad abbonamento post paywall negli Stati Uniti, pari allo 0,5% (dato Newspaper Association of America, 2014).
(12 dicembre 2014)