Oltremare – Soap

Meravigliosi, sono semplicemente meravigliosi: i politici israeliani riescono a fare certe gimkane… In una sola settimana dall’inizio delle danze, paiono palline di mercurio sfuggite ad un termometro lanciato con forza contro una parete. Si spera non siano altrettanto velenosi, ma essendo politici appunto, il dubbio viene.
Solo per toccare i punti salienti, il capo dell’opposizione (Yitzhak “Buji” Herzog, nel partito laburista da diverse generazioni, e famoso per avere il carisma di un pelouche) ha stretto un’alleanza in puro stile Megillat Ester ‘fino a metà del mio regno’ con la Tzipi Livni, generazioni di destra Likud alle spalle, che quella metà se la prende tutta senza batter ciglio, pur avendo secondo i sondaggi seri problemi a entrare da sola alla Knesset con il suo partito HaTnuà, il movimento, che non andrebbe da nessuna parte quindi, senza Buji. Nella parte di Vashti, la ripudiata ex capo dell’opposizione Shelly Yechimovich ha incredibilmente dato il suo assenso al matrimonio più misto immaginabile, almeno politicamente. In alternativa, avrebbe potuto mollare l’Avodà e portarsi via metà partito, ma per motivi che sapremo (si spera) entro il 17 marzo, è rimasta. Io propendo per un grasso grosso ministero con portafoglio.
A destra è invece il tempo dei divorzi. Lieberman ha fatto sapere a Bibi che di tornare insieme non se ne parla, noi cittadini ci domandiamo che cosa c’era scritto nell’accordo prematrimoniale. Ma il palcoscenico è tutto per i leader Shas, che non si son mai potuti soffrire e colgono l’occasione delle nuove elezioni per dirselo in faccia. Ely Yishai sbatte il portone, Aryeh Deri fa il colpo dell’invenzione della donna, e divide il trono in conferenza stampa con la figlia di Rav Ovadia Yoseph, nuova leader di una corrente femminile che non avrà alcuna rappresentanza alla Kenesset, ma fa tanto moderno e poi la modesta Adina è una potenza incassa-voti. Aryeh Deri meno Ely Yishai più Adina Bar-Shalom uguale uno Shas piccolo ma forte.
Resta fuori dalle cronache rosa Bennett, e questo può solo voler dire che batterà tutti a immaginazione. Diamogli tempo.

Daniela Fubini

(15 dicembre 2014)