Lupi solitari in Francia

rassegnaI lupi solitari attaccano la Francia. Drammatica la notizia che giunge da Oltralpe: ieri a Digione un uomo ha investito una decina di persone con la sua macchina al grido di “Allah è grande”. A raccontare la cronaca, Anais Ginori su la Repubblica: “Il bilancio è di 11 feriti tra cui un bambino e due persone in gravi condizioni. L’uomo al volante di una Clio ha quarant’anni e precedenti penali. Dopo aver tentato di fuggire, è stato fermato: avrebbe rivendicato il suo gesto, urlando alle autorità ‘In nome dei bambini della Palestina’. La dinamica non è ancora chiara. Sembra che la macchina abbia investito persone in cinque diversi attraversamenti pedonali”. Ginori continua spiegando come il fatto non sia purtroppo isolato: “Venerdì un uomo era entrato in un cornmissario a Joué-les-Tours, nel centro del paese, ferendo tre agenti in un commissariato, prima di essere ucciso dai poliziotti. Sull’aggressore, un ventenne francese originario del Burundi convertito da qualche anno all’Islam, è stata aperta un’inchiesta per terrorismo”. In entrambi i casi si sospetta che i colpevoli abbiano agito da soli: i lupi solitari sembrano essere sbarcati in Francia.

Ismail, a tre anni nelle mani dell’Isis? Sul Corriere della Sera la terribile vicenda del piccolo Ismail, il bambino di Belluno rapito dal padre Ismar, che, deciso ad ‘arruolarsi’ come miliziano dell’Isis, lo ha portato con sé. La madre, Linda Solana Herrera, avrebbe riconosciuto il piccolo in una foto: “Con la sua felpina nera e la faccia seria, per nulla divertita né quando compare a cavallo della motocicletta assieme a un miliziano dell’Isis, cioè nella foto in cui sua madre lo ha riconosciuto, né quando imbraccia un mitra (apparentemente giocattolo) camminando per mano a un combattente come nell’immagine pubblicata ieri in prima pagina dal Corriere del Veneto”. Mentre i carabinieri del Ros indagano, la madre dichiara: “Prego ogni giorno perché me lo riportino indietro”.

Occidente e Severgnigni. Oggi sul Corriere della Sera Beppe Severgnini scrive il bilancio un Occidente sotto attacco. Il panorama fosco però non deve far perdere le speranze: “La violenza spasmodica cui assistiamo dimostra che i boia ci temono. Temono la concorrenza della pace, del benessere, dell’istruzione, della tolleranza, del rispetto per le donne”. Un momento di crisi, continua, “eppure il mondo ci riconosce che, per adesso, non s’è inventato niente di meglio della democrazia e del mercato”.

New York nel caos, volano le accuse contro de Blasio. La metropoli è nel caos totale dopo l’omicidio da parte di Ismaaiyl Brinsley, un afro-americano di 28 anni con precedenti penali, di due agenti della polizia di Brooklyn, Rafael Ramos e Wenjian Liu, colpiti alla testa a sangue freddo. Il sindaco di New York Bill de Blasio, scrive oggi su la Repubblica Alberto Flores D’Arcais: “è sotto accusa, bersaglio della destra politica, di una parte dell’opinione pubblica, dei tabloid ma soprattutto di chi è chiamato ogni giorno a combattere il crimine”. Un’accusa nata dalle sue dichiarazioni dello scorso 3 dicembre nelle quali metteva in guardia il figlio Dante dicendogli di stare attento alla polizia dopo il caso Garner ed i fatti di Ferguson. Ad essere intervistato al riguardo sul Corriere della Sera lo scrittore André Aciman, egiziano di origine ebraica: “I comportamenti estremamente brutali vanno condannati. Io non credo che l’America sia questo. Ma è anche vero che la polizia è una forza necessaria. Gli agenti ora si vedono trattati come se fossero tutti dei violenti. Ma quando arrivi a New York è ai poliziotti che chiedi informazioni, e sono sempre estremamente gentili. Questa è la mia esperienza. Ma so anche che la mia esperienza personale non è sufficiente a giudicare: non ho mai sperimentato cosa significhi per un nero avere a che fare con la polizia e ho visto video terrificanti in proposito”. Sulla Repubblica parla invece lo scrittore Adam Gopnik, che evidenzia ‘un altro problema’: “La politica delle armi per tutti in America. E vero che i neri sono più a rischio quando incontrano un agente, questo purtroppo deriva dalla nostra storia. Ma è altrettanto vero che i poliziotti hanno il terrore di beccare una pallottola da chiunque in strada e quindi reagiscono in maniera troppo impulsiva. Perché si sentono sempre a rischio. In Europa è diverso”.

Le Chanukkioth d’Italia. La Gazzetta di Bari annuncia che oggi nella piazzetta Scolanova di Trani si accenderà il settimo lume della Chanukkiah con canti e lezioni. Sul Messaggero Roma una cronaca della grande accensione di ieri a piazza Barberini alla quale hanno partecipato il sindaco Ignazio Marino, il presidente della commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, l’ambasciatore d’Israele Naor Gilon e il consigliere regionale Teresa Petrangolini. E, durante la manifestazione, a proposito dello scandalo Mafia Capitale, Marino ha dichiarato: “Roma ha bisogno di luce per reagire allo schiaffo violento subito”.

Forse Ester. Sul Fatto Quotidiano, Furio Colombo recensisce Forse Ester (ed. Adelphi) di Katja Petowskaja: “Nient’altro che la storia di una famiglia, prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale e un domandarsi come su un pianerottolo: Ma lo zio quando è morto? Non era a Varsavia? I bambini erano qui o li hanno portati via in quei treni degli orfani?”.

Tormentone Salvini. Su La Stampa, Giovanni De Luna analizza l’ascesa del leader della Lega Matteo Salvini, tracciando punti di incontro e differenze con l’ingombrante predecessore Umberto Bossi. Un uomo che punta sulla eterogeneità: “A questa eterogeneità corrisponde anche l’assetto variegato delle alleanze politiche che, con Salvini, si spingono oltre i confini tracciati da Bossi, arrivando fino a Casa Pound e a Forza Nuova, con un indurimento marcato degli aspetti xenofobi e razzisti della sua Lega. E un percorso questo che gli consente di godere di un’altra opportunità negata a Umberto Bossi, potendosi giovare di uno scenario europeo affollato dai populismi e dai nazionalismi che prosperano sullo scontento generato dall’Europa e dalle sue politiche e che lo portano a dialogare alla pari con l’astro nascente di Marine Le Pen”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(22 dicembre 2014)