Oltremare – Zucchero e veleni

dfubiniLe elezioni stanno alle festività come lo zucchero al veleno.
Di zucchero (e litri d’olio di accompagnamento) ci stiamo nutrendo da una settimana, e per fortuna è quasi finita, pena aggiunte ulteriori al giro vita. Le sufganiot di Channukkah in Israele prendono la forma di decine di panetterie e negozi di dolci che rivoluzionano vetrine e spazi espositivi per fare largo a bomboloni ripieni di ogni crema possibile. Ormai quelli che fanno solo le classiche versioni con marmellata di ciliege e zucchero a velo sono guardati con il sospetto che si riserva ai parvenu del gourmet e agli snob esistenziali. Finita Channukkah, i bomboloni scompaiono come non fossero mai esistiti, le vetrine vengono rifatte nottetempo, il profumo tipico della lievitazione, che attualmente avvolge strade e negozi, svanisce. La settimana dopo compaiono i triangoloni di frolla anche loro ripieni, mesi interi prima che Purim osi presentarsi con un nuovo carico zuccherino da coma diabetico.
Per compensare tutta questa dolcezza, ci sono le elezioni. Non si dica che i politici non sono più strategici come una volta: le elezioni sono state pensate apposta per instillare un bel po’ di amaro nel nostro inverno ipercalorico. Perché le elezioni, ameno da questa parte del mare, ispirano vera cattiveria. Bibi che governa sardonico con il riporto-nuvoletta, Boogie Herzog che oppone la zazzera ondulata al titanio, modello film dei fratelli Cohen (solo che lì sarebbe un serial killer, e nella realtà è di un buonismo da latte alle ginocchia). Deri di Shas un avanzo di galera (letteralmente). Tzipi Livni ad un talk show di satira parla come uno scaricatore di porto mentre fa la mossa coi capelli per ricordarci che è una donna. Quanto a mossa, nessuno batte Yair Lapid, cui qualcuno ha insegnato che se tiene sempre la testa inclinata di trenta gradi verso l’interlocutore, sembra più intelligente. Bennett con gli occhietti che sberluccicano e il sorriso da Joker. Insomma, a voler distillare veleno in superficie ce n’è per tutti. Ma se si prova ad andare più a fondo, a valutare le proposte politiche delle parti, bisogna ammettere che c’è parecchio da imparare.

Primo buon proposito per il 2015: capirci qualcosa.

Daniela Fubini

(22 dicembre 2014)