L’inchiesta sui neofascisti – Gattegna, “Fiducia nelle Istituzioni

“Una dimostrazione della solidità delle nostre istituzioni di fronte a chi intende minacciare l’ordine costituzionale del nostro paese e i valori democratici su cui esso si poggia”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha commentato la notizia dell’operazione guidata dalla procura di L’Aquila, assieme ai Ros dei carabinieri, che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione neofascista il cui obiettivo era la destabilizzazione del paese attraverso azioni terroristiche. “Il tempestivo intervento della magistratura e delle forze dell’ordine ha permesso di fermare un movimento che dell’odio razzista e antisemita voleva fare la sua bandiera e che voleva minare la stabilità del nostro paese. Alle autorità il nostro sentito ringraziamento – ha continuato il presidente – ma quanto accaduto serva da monito a noi tutti per mantenere alta la guardia di fronte a chi minaccia i valori sanciti dalla nostra Costituzione, contro ogni forma di estremismo e contro chi propugna, in particolare attraverso internet, retoriche xenofobe, antisemite e discriminatorie”. Nel folle piano del movimento reazionario, cui epicentro si trovava in Abruzzo ma che aveva ramificazioni in diverse zone di Italia (quattordici gli arrestati, alcuni operavano a Milano e Torino), la volontà di colpire diverse esponenti della magistratura e delle istituzioni, tra cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’obiettivo era ricostituire il partito neofascista Ordine Nuovo (Avanguardia ordinovista il nome del movimento guidato dall’ex maresciallo dei carabinieri in congedo Stefano Manni) e utilizzare la strategia della tensione, come durante gli anni ’70, per sovvertire l’ordine costituzionale. “Per chi si ispira al fascismo non ci devono essere mezze misure – ha dichiarato il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici – Purtroppo, anche a causa dell’uso distorto di strumenti on line, i neofascismi in Italia e in Europa sono una realtà che non possiamo sottovalutare. Le forze di sicurezza del nostro Paese lavorano ogni giorno per debellare definitivamente questo tumore con l’aiuto di strumenti tecnologici sofisticati. Vogliamo credere che questo immenso lavoro si possa al più presto concretizzare con sentenze esemplari”. Sul registro degli indagati, la magistratura ha segnato oltre una trentina di nomi e l’inchiesta per il smantellamento del movimento prosegue. “L’associazione eversiva – scrivono i Ros nell’ordinanza di oltre 200 pagine – utilizzava il web, e in particolare il social network Facebook, come strumento di propaganda eversiva, incitamento all’odio razziale e proselitismo comunicazione: attraverso un profilo pubblico, “Aquila Nera” dove si lanciavano messaggi volti ad alimentare tensioni sociali e a suscitare sentimenti di odio razziale, in particolare nei confronti delle persone di colore”. Tra i messaggi, anche invettive antisemite (“La razza non è aria: è sangue”, “Ci sono! dobbiamo fare in fretta. Questi parassiti ci stanno spolpando e eliminando”).

d.r.

(23 dicembre 2014)