Qui Gerusalemme – Nel nome di Raffaele Cantoni

raffaele cantoni borsaSi è tenuta lunedì sera a Gerusalemme la cerimonia di premiazione delle borse di studio istituite dalla Fondazione per la Gioventù Ebraica Raffaele Cantoni, che anche quest’anno ha premiato quindici giovani italiani in Israele al fine di svolgere un periodo di studio in uno degli istituti o università locali.
Le borse di studio, istituite oltre quarant’anni fa in memoria di Raffaele Cantoni, personalità di spicco dell’ebraismo italiano del ventesimo secolo nonché icona antifascista, vengono regolarmente assegnate da un comitato composto da sei persone, tra cui alcuni membri della comunità gerosolimitana degli Italkim. Alla cerimonia, tenutasi nella sala delle riunioni del Tempio Italiano di Gerusalemme durante la sesta sera di Chanukkah, hanno partecipato i membri del comitato e i premiati insieme a una decina di amici e parenti.
“Purtroppo abbiamo dovuto scartare altre venti richieste”, ha detto Beniamino Lazar, membro del comitato. “I mezzi a disposizione sono limitati e, a meno che non si trovino altri fondi, tra qualche anno non potremo più distribuire le borse”. Dalla sua nascita, la Fondazione ne ha distribuite oltre 400, diventando un simbolo distintivo dell’appoggio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della comunità degli Italkim nei confronti dei giovani italiani che decidono di intraprendere un periodo di studi in Israele. L’UCEI ha infatti donato diverse borse alla Fondazione quest’anno.
Prima di ricevere il riconoscimento, i premiati si sono presentati davanti al pubblico, dimostrando una notevole varietà di istituti superiori, programmi e università scelti dai giovani ebrei italiani, tra cui il Technion, la Hebrew University e diversi istituti privati religiosi. Tra i premiati, vi era anche l’inviato sottoscritto, studente all’università di Bar-Ilan, e la milanese Rebecca Hallac, che frequenta il primo anno di ingegneria civile e ambientale presso il Technion di Haifa.
“Ho deciso di studiare qui con l’intento di restare. Vedo il mio futuro in Israele”, ha spiegato Hallac, 20 anni. Dopo aver completato un programma di preparazione all’università presso la l’Università Ebraica di Gerusalemme, Hallac ha deciso di proseguire gli studi nel politecnico più prestigioso d’Israele. “Mi fa molto piacere sapere che nonostante io studi in Israele, l’Italia è sempre pronta ad appoggiare me e i giovani che vengono qui”.
La serata si è conclusa con l’auspicio di nuove donazioni alla Fondazione, nella speranza di poter continuare a sostenere i giovani ebrei italiani in Israele e a promuovere l’alyiah degli Italkim.

Simone Somekh

(23 dicembre 2014)