Pagine Ebraiche – Un mese per riparare il mondo
Tikkun Olam, il concetto della riparazione del mondo, ritorna più volte e con diverse vesti nel numero di gennaio di Pagine Ebraiche.
Una riparazione del mondo che inizia con il dossier curato da Daniel Reichel ed interamente dedicato alla medicina sulla falsariga della frase di Maimonide: “Il medico non dovrebbe curare la malattia ma il paziente”. Curare con valori ebraici significa quindi mettere al centro le persone.
Tikkun Olam, il concetto della riparazione del mondo, ritorna più volte e con diverse vesti nel numero di gennaio di Pagine Ebraiche.
Una riparazione del mondo che inizia con il dossier curato da Daniel Reichel ed interamente dedicato alla medicina sulla falsariga della frase di Maimonide: “Il medico non dovrebbe curare la malattia ma il paziente”. Curare con valori ebraici significa quindi mettere al centro le persone.
Il dossier ci guida attraverso scoperte e nuove frontiere nel campo della salute: da Do good, l’iniziativa dell’ebraismo europeo che fornisce assistenza oculistica gratuita, all’Ame, l’Associazione medica ebraica italiana presieduta dal dottor Giorgio Mortara. Un assaggio poi delle novità d’Israele, da sempre in prima linea per difendere il benessere: dal progetto Rewalk che permette a chi è paraplegico di provare l’emozione di guardare nuovamente i propri cari dritto negli occhi, alla lotta all’Ebola. Si discute di bioetica in vista del congresso che si terrà a Gerusalemme (6-8 gennaio) con il maskil e medico Cesare Efrati. Si parla poi di fecondazione assistita con il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, di ortotanasia con rav Alberto Moshe Somekh, mentre rav Ariel Di Porto affronta il delicato tema dell’aborto.
Sulla riparazione del mondo torna anche l’intervistato di questo mese, rav Irving Greenberg, allievo del rav Joseph Soloveitchik che dichiara: “La missione dell’ebraismo è di aiutare l’umanità a fare Tikkun Olam ovvero far sì che il creato appaia come è raccontato in Bereshit. Siamo di fronte all’orizzonte di tutti, non solo del popolo ebraico”. A premiare poi chi si impegna a riparare il mondo ci pensa la Conferenza dei Rabbini Europei che, con la cerimonia del Cer Internet Entrepreneurs Prize svoltasi lo scorso mese a Roma, incoraggia gli imprenditori di start up a sviluppare progetti utili per la società. Sulle pagine di Economia un approfondimento sui tre finalisti.
Dicembre è tempo di bilanci e Bilancio: le pagine che aprono il nuovo numero sono dedicate al Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane alla luce della riunione del Consiglio e sulla relazione depositata dalla Corte dei Conti riguardo l’Otto per Mille. A pagina 4 e 5 si spalanca la finestra sule nuove iniziative UCEI: dalla partecipazione al Meeting of Presidents di Milano, al progetto Educazione al dialogo ideato dalle Consigliere Daniela Pavoncello e Eva Ruth Palmieri fino alla relazione elaborata dalla redazione UCEI in tema di demenza digitale. Da nord a sud è anche tempo di nuovi arrivi: rav Scialom Bahbout è stato insediato come rabbino capo di Venezia e rav Umberto Piperno come rabbino capo di Napoli, un tema approfondito anche nell’inserto Italia Ebraica.
Gennaio porta con sé il dolore e l’urgenza del ricordo: tante le iniziative in vista della Giornata della Memoria del 27 gennaio. A Torino torna la figura dello scrittore Primo Levi con una mostra dedicata a lui che aprirà il battenti il 21 gennaio, il 26 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma si terrà invece il concerto “Tutto ciò che mi resta” con Ute Lemper, considerata l’erede di Marlène Dietrich. Lo studio della Shoah è un laboratorio sempre aperto che si arricchisce anno dopo anno: a pagina 7 il resoconto del simposio “Stabilire una rete europea per l’insegnamento sull’educazione della Shoah” a cui ha partecipato anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
L’equilibrio politico d’Israele è oramai compromesso, fissate l’elezioni per il 17 marzo 2015; le pagine 10 e 11 tracciano un disegno con quattro focus sui personaggi chiave della vicenda: Avigdor Lieberman, Yair Lapid, Naftali Bennett e Moshe Kahlon e presentano un commento di Anna Momigliano. Un argomento infuocato affrontato ampiamente anche dal demografo Sergio Della Pergola a pagina 23.
Un’altra crisi è all’orizzonte, quella del giornale d’opinione americano The New Republic, il tempio del pensiero liberal, che rischia di sparire per sempre. Un indizio? C’è lo zampino di Facebook. Per saperne di più basta andare a pagina 12. Alla pagina seguente, il fosco presente dell’ebraismo francese dopo i drammatici fatti di Créteil.
Per la serie “Storie dal Talmud”, rav Gianfranco Di Segni affronta la morte di Rabbì Aqivà. Il sofer Amedeo Spagnoletto ci dà una infarinatura sull’origine di un curioso modo di dire “faccia da chanuccà”. Come essere se stessi? a scriverne rav Alberto Moshe Somekh. Anche questo mese, i nostri opinionisti non ci deludono raccontandoci le mille sfumature del vivere ebraico: da David Bidussa con la nuova geografia dell’inquietudine alla Memoria come paradosso di Claudio Vercelli fino al messaggio di speranza di David Zebuloni e all’identità d’Israele con Francesco Lucrezi. Aviram Levy si confronta con la ricerca di gas in Israele e Anna Mazzone pone al centro dell’attenzione la Turchia di Erdogan. L’architetto Adachiara Zevi a pagina 27 ci aggiorna sul Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti. La figura del giornalista Max Ascoli, a cui è stato da poco dedicato un seminario nella Biblioteca del Senato, è delineata da Annalisa Capristo del Centro Studi Americani e da Renato Camurri dell’Università di Verona. Un ripasso di storia lo troviamo a pagina 30 con Alberto Cavaglion che recensisce “Ombre al confine” (ed. Fusta) di Paolo Veziano, qualche notizia poi sul libro di Davide Assael “La fratellanza nella tradizione biblica” (ed. Campostrini).
Si conclude come di consueto con un pizzico di sport: la straordinaria vicenda della squadra di calcio argentina Hindu con dei curiosi tifosi (uno vestito da rabbino ultraortodosso, l’altro da papa) e con l’appetitosa pagina sapori: alla scoperta del bialy e pronti a cucinare secondo i dettami della chef Laura Ravaioli la gustosa pizza di polenta.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(25 dicembre 2014)