Un codice per comunicare
Tutti i grandi mezzi di comunicazione stanno moltiplicando gli sforzi per proporre ai propri lettori un codice etico e là dove la comunicazione si apre al contributo di molte persone, potenzialmente di tutto il pubblico, là dove trovano ampia diffusione messaggi frammentari e talvolta poco meditati attraverso la posta elettronica e i social network, l’esigenza è ancora più avvertita.
I danni provocati dalla demenza digitale sono ingenti e stanno trascinando molti cittadini verso una larga diffusione di espressioni frammentarie e poco ragionate e talvolta una banalizzazione di offese e atteggiamenti aggressivi. Anche la comunicazione ebraica sente il bisogno di un codice etico e la sua specifica composizione rappresenta un lavoro delicato e complesso, che deve ovviamente tenere conto del ricchissimo patrimonio di insegnamenti tramandati attraverso l’insegnamento dei Maestri.
Il Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche dello scorso maggio aveva affidato l’incarico alla redazione giornalistica UCEI di elaborare la bozza di un documento che contenesse alcune linee guida utili a far crescere la conoscenza e la consapevolezza dei principi ebraici nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione. Tale documento è stato prodotto anche sulla base degli insegnamenti espressi e approfonditi nel corso di alcuni recenti seminari e la bozza è stata messa a disposizione dei Consiglieri in occasione della riunione del 14 dicembre. Trattandosi di principi che rivestono un grande valore etico, il documento sarà ora valutato dai Consiglieri e dagli organismi competenti anche al fine di vagliare le opportune modalità di divulgazione.
La redazione, che è composta da giornalisti professionisti già vincolati nel loro lavoro dai codici etici depositati presso l’Ordine dei giornalisti, organizza da alcuni anni il seminario Morale ebraica e problemi dell’informazione nel corso del quale molti rabbini italiani hanno impartito il loro insegnamento trattando i diversi aspetti e i diversi problemi, dalla comunicazione giornalistica alla comunicazione interpersonale, visti dallo specifico punto di vista della Tradizione ebraica.
(Pagine Ebraiche gennaio 2015)