…Grecia
Fra i tanti appuntamenti politici, il 2015 si aprirà con un nuovo momento di eurotensione (i neologismi, ormai, si sprecano). Come prevedibile la Grecia andrà alle urne per eleggere il nuovo governo. Tutti i sondaggi danno per ultra favorita Syriza, il partito di Alexis Tsipras, che ha già annunciato una richiesta di ristrutturazione del debito, che, in soldoni, significa non pagare i debiti. Mi chiedo, perché, in questo caso, non dovrebbero fare lo stesso Italia, Francia, Spagna e Portogallo? E, con angoscia, quali reazioni scatenerà tutto ciò nelle classi politiche e nelle opinioni pubbliche dei Paesi del Nord Europa? Non riesco a togliermi dalla mente una dichiarazione di un parlamentare tedesco: volete che nasca una Le Pen in Germania? Fate gli eurobond. Che, in sostanza, significa ancora non pagare i propri debiti. Niente è scritto ma, in uno scenario così volubile e drammatico, bisogna valutare i rischi di ogni mossa. Per ora, comunque, calma sui mercati, o quasi.
Davide Assael, ricercatore
(31 dicembre 2014)