Melamed – Quando leggere fa male
Nonostante l’editoria stia attraversando un periodo di crisi profonda, che non risparmia nessun settore, è noto che le pubblicazioni per bambini hanno patito meno la situazione. La sensazione diffusa fra librai ed editori è che comunque, anche in un momento difficile, agli adulti è ben chiaro che per bambini e ragazzi leggere è importante, bello, giusto. Non c’è bambino che non sia attratto da una pagina ben illustrata, dove testo e colori portano allegria e fanno venir voglia di scoprire come finisce la storia, sopratutto in luoghi dove la vita quotidiana non è sicura e serena come quella in cui ognuno meriterebbe di crescere.
Esiste però un giornale libanese per bambini, che si chiama Mahdi, che non racconta di avventure e duelli, o di re e regine, principesse e cavalieri. Non parla neppure di fate e creature magiche, ma racconta le storie dei militanti di Hezbollah. Insegna a combattere Israele, e gli eroi nelle sue pagine sono persone che hanno fatto attentati e causato la morte di molti. A riprova che leggere è bello, leggere è importante e può essere molto divertente, o commovente, e non si vorrebbe mai smettere, ma non tutti hanno la fortuna di avere a disposizione gli strumenti giusti.
In tutte le storie compaiono armi e violenza, gli israeliani sono descritti come violenti e crudeli e anche i giochi sono sempre collegati con immagini e storie di guerra.
Non sempre leggere è un bene.
Ma quando per i bambini leggere è un male, la responsabilità è degli adulti.