Fiaccolata per la libertà di espressione e contro il terrorismo, la protesta dei giornalisti
“L’assemblea dei giornalisti dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane mi ha incaricato la nostra adesione alle iniziative che la Federazione Nazionale della Stampa Italiana vorrà assumere all’indomani dell’assalto terroristico alla redazione di Charlie Hebdo a tutela della libertà d’espressione e di stampa e a difesa della dignità della professione giornalistica. La redazione si inchina alla memoria dei giornalisti e dei disegnatori di Charlie Hebdo ed è vicina ai loro cari. Il loro dolore è anche il nostro”.
Così il coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale in un messaggio inviato al segretario generale della Federazione Franco Siddi per comunicare l’adesione dei giornalisti UCEI alla fiaccolata per quest’oggi alle 18 a Piazza Farnese. Molteplici le adesioni all’iniziativa che arrivano in queste ore dal mondo dei giornali, dalle redazioni, dai gruppi editoriali.
E la solidarietà ai colleghi di Charlie Hebdo diventa virale anche sul web. “Je suis Charlie, Nous somme Charlie”. Dal Canada al Giappone, dalla Germania al Sudafrica: le immagini postate sui social network, individuali o collettive, stanno facendo il giro del mondo. Mentre alcuni tra i principali media francesi (Radio France, Le Monde, France Télévisions) hanno espresso l’intenzione di mobilitarsi affinché Charlie Hebdo possa sopravvivere. “Metteremo a disposizione i nostri mezzi materiali e umani e invitiamo tutte le altre redazioni a fare lo stesso” si legge in una nota congiunta.
La Newspaper Association of America ricorda intanto come, lo scorso anno, 60 giornalisti abbiano perso la vita e oltre 100 siano stati rapiti nell’esercizio della loro professione.
Di seguito il testo integrale del messaggio di adesione alla fiaccolata:
“Caro Franco,
l’assemblea dei giornalisti dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane mi ha incaricato la nostra adesione alle iniziative che la Federazione Nazionale della Stampa Italiana vorrà assumere all’indomani dell’assalto terroristico alla redazione di Charlie Hebdo a tutela della libertà d’espressione e di stampa e a difesa della dignità della professione giornalistica.
La strage di Parigi non costituisce solo una drammatica svolta del terrorismo islamico in Europa, un campanello d’allarme che sarebbe criminale e suicida lasciare inascoltato. È anche l’assalto armato al cuore della libertà, alla redazione di un giornale libero. Per compiere la loro azione infame e vile, i signori della morte hanno atteso l’ora della riunione di redazione, quando i colleghi si raccolgono per decidere i contenuti di un giornale. E con questo hanno dimostrato ancora una volta che la libertà di stampa e la libertà d’espressione, la professionalità e il coraggio di chi fa i giornali, quotidianamente minacciata e offesa dai piccoli e grandi squadrismi, è in realtà l’arma più forte e più temuta da chi vorrebbe soffocare la nostra libertà e il nostro futuro. Da chi spera di spegnere la gioia di una risata o anche solo di un sorriso.
La redazione si inchina alla memoria dei giornalisti e dei disegnatori di Charlie Hebdo ed è vicina ai loro cari. Il loro dolore è anche il nostro. La determinazione di questi colleghi non sarà dimenticata. Il segno di coraggio tracciato dai Cavalieri della democrazia resterà indelebile in molti cuori. Riaccenderà lo strenuo impegno di tutti coloro che restano uniti per respingere ogni intimidazione e non intendono comunque rinunciare né alla libertà d’espressione, né al diritto a un sorriso”.
(7 gennaio 2015)